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sabato, 16 Novembre 2024

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Servizi nel porto di Milazzo alla fine dell’800: dallo sbarco dei passeggeri per mezza lira  al  pilotaggio dei bastimenti

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UN PO’ DI STORIA. Qual’era la situazione del porto di Milazzo alla fine dell’800? Quali servizi aveva lo scalo portuale? Di quali strutture era dotato? Purtroppo la documentazione antica sul porto custodita negli archivi  del vecchio Ufficio Circondariale Marittimo sito nella parte terminale del Molo Marullo è andata perduta per effetto della mareggiata del Gennaio del 1981 che danneggiò  e allagò tutte le strutture poste nella parte terminale  del molo.  

Riveste grande importanza  nella storia del porto di Milazzo il Regio Decreto n. 129 del 24 Marzo 1881 con cui venne regolamentato il servizio di pilotaggio su  proposta del  Ministro della Marina dell’epoca  Ferdinando Acton.   

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La distruzione arrecata dalla mareggiata del Gennaio 1981 che cancello’ l’archivio storico dell’ufficio Circondariale Marittimo di Milazzo (FOTO GIUSEPPE CANNISTRA’)

Solo i porti principali del Regno offrivano il servizio di pilotaggio che rimaneva comunque facoltativo. Al 31 Dicembre del 1885 solo 29 porti in tutta Italia avevano un corpo dei piloti regolarmente costituito. In Sicilia avevano il servizio di pilotaggio  Messina, Torre di Faro, Milazzo, Catania, Siracusa, Licata, Porto Empedocle, Trapani, Marsala e Palermo. Durante il 1886 venne aggiunto il porto di Termini Imerese.  Il decreto  si compone di pochi articoli, sette in tutto. All’art. 1 del decreto venne  fissato l’organico per Milazzo con due “piloti praticiil pilotaggio sarà facoltativo tanto all’entrata quanto all’uscita dei bastimenti di qualunque bandiera”.  

La tariffa si basava sul  tonnellaggio dei bastimenti; il minimo compenso previsto era tredici lire fino a 100 tonnellate, ma in ogni caso  “non potrà mai oltrepassare la somma di lire 50, qualunque sia la portata del bastimento”. L’art. 4 prevedeva che il  servizio di pilotaggio iniziava “dalla così detta Croce (di mare) fin dentro il porto” ma il pilotaggio di un bastimento poteva anche iniziare “dalla rada fin dentro il porto”. I piloti dovevano essere forniti “di una barca atta al servizio secondo un regolamento adottato il 20 Novembre del 1879” e dovevano prestare una cauzione di lire cento. In quegli anni la maggior parte dei bastimenti andava ancora a vela poiché solo nel 1907 le navi a vapore in Italia supereranno per tonnellaggio quelle a vela che comunque conserveranno il primato numerico  ancora per molti anni. In realtà il servizio risultava già disponibile  sin dal 1864 poiché alCircondario Marittimo di Milazzotra lo stato del materiale per il servizio dei porti e delle spiagge figuravano iscritte 9 unità, così suddivise: 1 battello per pilotaggio, 6 barche zavorriere, 2 barche per sbarco e imbarco passeggeri. Quanto al movimento complessivo del triennio 1886-1888 si contarono nel porto di Milazzo 2849 arrivi suddivisi tra 1960 bastimenti a vela e 889 piroscafi.

Il porto di Milazzo servizi nel porto di milazzo alla fine dell’800: dallo sbarco dei passeggeri per mezza lira  al  pilotaggio dei bastimentiaveva un intenso traffico mercantile con l’Inghilterra, il Nord-America, con Marsiglia e con i porti di Odessa e Taganrog (Mar d’Azov); da questi ultimi due  proveniva la maggior parte del grano per la fiorente industria molitoria della città.

Circa il servizio di imbarco e sbarco dei passeggeri a fine secolo (1897) era offerto  per quanto riguarda il Compartimento Marittimo di Messina solo da Milazzo, Patti, Capo D’Orlando, S.Agata di Militello, S.Stefano di Camastra, Lipari, Salina e Malfa. Milazzo (1897) aveva in servizio 6 battelli con 12 barcaioli addetti che riuscivano ad avere un guadagno medio giornaliero di  0,50 lire. Si pagavano lire 0,70 lire  per l’imbarco mentre per lo sbarco si pagava una lira se avveniva in rada e 0,50 se avveniva in porto; se non c’erano bagagli la tariffa era la metà. Nel 1889 il porto non aveva ancora il collegamento ferroviario poiché risultava ancora in costruzione la tratta Cerda-Messina; nonostante tale situazione  aveva un intenso traffico mercantile con l’Inghilterra, il Nord-America, con Marsiglia e con i porti di Odessa e Taganrog (Mar d’Azov); da questi ultimi due  proveniva la maggior parte del grano per la fiorente industria molitoria della città.

Per lo scarico delle merci esisteva anche “una gru a mano, della portata di tre tonnellate, di proprietà dello stato” il cui esercizio e manutenzione erano  affidati ad un privato.

Le dodici rappresentanze consolari esistenti a Milazzo alla fine dell’800 (Argentina, Stati Uniti, Brasile, Danimarca, Francia, Germania, Inghilterra, Paesi Bassi, Russia, Spagna, Svezia e Norvegia, Turchia, Austria-Ungheria e Grecia)  confermano l’intensità degli scambi commerciali di quegli anni. Per lo scarico delle merci esisteva anche “una gru a mano, della portata di tre tonnellate, di proprietà dello stato” il cui esercizio e manutenzione erano  affidati ad un privato. I bastimenti posseduti da cittadini di Milazzo erano in numero di 15, tutti a vela (1889); oltre mille erano gli iscritti tra la gente di mare suddivisi tra 447 di 1^ categoria(naviganti) e 651  di 2^ categoria.  Il porto di Milazzo e la sua rada  offrivano protezione  anche alle navi militari dell’epoca come accadde il 3 Settembre 1881 allorchè le regie navi  “AMEDEO e  COLONNA” dirette a Napoli e sorprese  all’uscita dallo stretto di Messina  da un fortissimo vento di Ovest-Nord-Ovest dovettero poggiare su  Milazzo per l’ancoraggio in attesa del calo del vento.  

Pino Privitera

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