UN PO’ DI STORIA. Difficile stabilire la genesi del toponimo Vaccarella, famoso quartiere marinaro di Milazzo; le opinioni in proposito sono contrastanti. Verso la fine degli anni cinquanta accadde comunque un fatto rilevante per la storia del quartiere; per la prima volta a quello di Vaccarella venne associato il nome di Washington, la capitale degli Stati Uniti d’America. Impossibile stabilire il periodo a partire dal quale nel linguaggio comune si affermò tale consuetudine.
Sappiamo con certezza che a metà degli anni 50 a cura delle Edizioni Rosario Di Bella (Bar, Riv. Tabacchi) in quegli anni ubicata nel centro di Milazzo, venne realizzata la stampa di una serie di cartoline, come quella in alto, in cui figurava tra parentesi il nome della capitale americana associato a quello di Vaccarella. La cartolina (riprodotta in foto) reca la data del 28 Giugno 1955 e restituisce una prospettiva antica di Vaccarella, oggi non più esistente per le gravi alterazioni che essa ha subito nel corso degli ultimi decenni. Nella foto le barche dei pescatori sono tutte in legno, prive di motorizzazione, si nota il battuto in terra del lungomare Garibaldi, con la sede stradale completamente libera.
A Vaccarella nel dopoguerra c’era benessere grazie alla pesca e al lavoro nelle navi mercantili quindi si diceva che Vaccarella era come Washington: c’era l’America”
Alcuni anni addietro, era l’11 Settembre del 2018, chiesi ad una figura storica del quartiere notizie sul perché ad un certo punto il nome Washington fosse stato a associato al quartiere di Vaccarella. Il personaggio da me interpellato era il bottaio Salvatore Abbriano, nato nel 1927, oggi scomparso. Salvatore Abbriano aveva a quel tempo 91 anni, ma nonostante l’età conservava una straordinaria lucidità di mente e di pensiero. La conversazione avvenne nella terrazza sul mare di levante del bar Washington. Questo il racconto: “tutto cominciò alcuni anni dopo la fine della guerra, perché tra quelle case di pescatori nonostante la modestia delle abitazioni, c’era un certo benessere. Molti pescatori e i loro figli erano imbarcati sulle navi mercantili e navigavano in tutto il mondo. Le rimesse e i risparmi consentirono loro di comprare una casa dignitosa e di fare anche studiare i figli. Quando sbarcavano riprendevano il vecchio mestiere che avevano praticato prima; allora il mare era ancora ricco di pesci e si pescava bene, prendevano tonni, pesci spada, ricciole e guadagnavano, continuando però a percepire anche i soldi previsti durante lo sbarco. Quindi c’erano anche famiglie che se la passavano bene, avevano soldi messi da parte …quindi si diceva che Vaccarella era Washington volendo dire che per questi c’era l’America”. Mi precisò anche che a Vaccarella allora non c’erano botteghe, solo “putie di vino”, perché quelli di Vaccarella preferivano comprare lontano per non farsi vedere dagli altri mentre spendevano.
Con l’illuminazione la Marina e qualche altra strada la sera “erano di richiamo e tutti volevano vederle”. Come nelle città americane
Questa la prima tesi perché dopo una breve pausa me ne propose un’altra altrettanto suggestiva e plausibile. Questa a suo avviso era più antica perché l’aveva sentita raccontare quando era più giovane ad alcuni vecchi: ”quando portarono la luce solo poche strade furono illuminate dai primi lampioni, tutta Vaccarella tranne la Marina era ancora al buio, come anche era al buio tutto il borgo e le strade che salivano al borgo”.
Con l’illuminazione la Marina e qualche altra strada la sera “erano di richiamo e tutti volevano vederle”. Scendevano dalla scalinata del Borgo (Via Erta Sa Domenico), da Via Roccazze, da via Scopari, da via Carrubbaro, da via Calcagno specie i più giovani. Fu così che iniziò l’usanza di dire che scendevano a Washington; forse qualche emigrato in America aveva scritto che le città americane la sera erano piene di luci.
Pino Privitera
Mi è piaciuto molto, vivo a Milazzo da una vita,ma non sapevo da dove veniva questa denominazione.
Mia madre, che era del 21, nata e cresciuta a San Francesco bassa, aveva un’altra tesi: pare che tutto nasca all’ufficio postale, perché la maggior parte delle lettere e le rimesse destinate a Vaccarella provenivano proprio da Washington.