“Cercate un giornale obiettivo? Non leggete Milazzo 24”. Un anno fa nasceva la nostra testata e questo era il sunto del provocatorio editoriale che presentava Milazzo 24. Per fortuna, a guardare i dati, non mi avete preso alla lettera. Diversi milioni di pagine lette in 12 mesi ne sono la rappresentazione più eclatante. Ma i numeri non descrivono cosa è diventato Milazzo 24 in appena un anno. Perché al di la dei dati che dimostrano un successo tangibile e in crescita, Milazzo 24 si è fatto largo tra le quasi dieci testate cittadine con anni di pubblicazioni quotidiane ed è paragonato a quella più blasonata nonostante sia ancora un neonato editoriale.
Sin da subito è stata ritenuta una voce fuori dal coro. Quella con le anteprime di politica, la cronaca che stona con la musica monocorde dei comunicati stampa, il dissacrante (e a volte criptico) meme di Zot, i pezzi di storia di Pino Privitera.
Il problema (per loro) è che questo giornale è fatto da giornalisti che vivono di questo mestiere, non hanno imprenditori o politici alle spalle, e cercano di raccontare la realtà del territorio anche se questa stride con la “narrazione” istituzionale e dei comunicati “copia e incolla”. Come scrivevamo 12 mesi fa «l’obiettività non sempre è un valore riconosciuto. …ci sarà sempre chi ti contesta sia se pubblichi una notizia sia se non lo fai. In entrambi i casi, per loro, non sarai obiettivo e avrai pubblicato questo o quell’articolo per favorire o danneggiare qualcuno». La filosofia di Milazzo 24 è racchiusa nell’editoriale dell’esordio (lo potete leggere qui o in basso): «Questa testata tenterà di essere un giornale onesto, che al di là delle simpatie o antipatie darà spazio a tutti applicando esclusivamente criteri giornalistici e nulla più». Una promessa che credo sia stata mantenuta.
Gianfranco Cusumano
Un giornale obiettivo? Non leggete Milazzo 24
Esiste realmente un giornale obiettivo e senza padroni? Se volessi propinare il solito editoriale istituzionale dovrei scrivere che Milazzo 24 sarà un giornale libero e che intende innalzare il livello di democrazia nel nostro comprensorio. Fare giri di parole sull’importanza di una nuova “voce” e farvi credere che fino ad oggi non siete stati informati bene e che ora è arrivato il “salvatore della patria”. Il “copione” prevede questo. Ma se lo facessi mentirei sin dal primo articolo e il rapporto con voi potenziali lettori nascerebbe falsato dal primo vagito.
In oltre 30 anni di professione ho imparato che raramente per i lettori esistono giornali ritenuti obiettivi, senza padroni e chi si innalza a tribuno, alla fine, quasi sempre lo fa per fini personali.
L’obiettività, infatti, non sempre è un valore riconosciuto. Ci sarà sempre chi ti contesta sia se pubblichi una notizia sia se non lo fai. In entrambi i casi, per loro, non sarai obiettivo e avrai pubblicato questo o quell’articolo per favorire o danneggiare qualcuno.
I padroni? Ogni testata ha un editore: se non è un politico o un imprenditore, si tratta di giornalisti che devono rendere economicamente sostenibile l’attività e pagare gli stipendi.
La democrazia? A Milazzo sono registrati una decina di giornali online, chi ha voglia di informarsi, ha solo l’imbarazzo della scelta.
Perché, dunque, leggere Milazzo 24? L’unica promessa che posso fare è che questa testata tenterà di essere un giornale onesto, che al di là delle simpatie o antipatie darà spazio a tutti applicando esclusivamente criteri giornalistici e nulla più. Tenteremo di guardare la realtà che ci circonda con occhio critico ma non prevenuto. Tenteremo di fare un quadro della realtà che non è solo quello dei comunicati stampa. Raccontandovi una città che forse non avete visto mai….
Gianfranco Cusumano