In un’area di proprietà della Raffineria di Milazzo sono in corso sondaggi disposti e supervisionati dalla Soprintendenza di Messina per la possibile presenza di reperti archeologici. La zona interessata è adiacente ad un parcheggio di recente realizzazione e si affaccia sulla via Madonna del Boschetto. Secondo quanto riferiscono fonti all’interno della Ram, fino ad oggi, non sarebbero stati rinvenuti reperti ma l’intera contrada, negli anni scorsi, si è rivelata ricca di ritrovamenti. Nella zona Ciantro/Tribò/Parco, infatti, sono emerse nel tempo strutture riferibili ad insediamenti suburbani databili tra l’età ellenistica e la prima età imperiale (IV sec. a.C.-I/II sec. d.C.).
Nel territorio di Milazzo negli ultimi anni sono state scoperte importantissime. La più significativa una stele con iscrizione, che è in corso di traduzione. Un pezzo ritenuto di alto pregio.
Due i cantieri in via XX Settembre che hanno intercettato lembi della necropoli greca arcaica, uno durante i lavori di sorveglianza pubblica con e-distribuzione (enel), il secondo durante controlli presso i cantieri edili privati (e in questo secondo caso il privato ha sovvenzionato le indagini archeologiche). In via Umberto I ci sono sepolture riferibili alla necropoli di età tardo imperiale-bizantina.
Tra maggio ed agosto 2020 in via Cumbo Borgia è emerso un lembo di tessuto urbano, che si sviluppa con orientamento Nord-Ovest/Sud Est. Almeno tre i momenti di costruzione, uso e riutilizzo dell’area. Di queste sono ben distinguibili la fase di impianto dell’area, databile ad età ellenistica (IV-III sec. a.C.) e la fase di abbandono, databile tra il VI e l’inizio del VII sec. d.C.. Sulla scorta dei dati acquisiti gli archeologi ritengono che il maggiore sviluppo insediativo sia da rintracciare nell’area non esplorata ad Ovest, occupata dall’attuale piazza Perdichizzi, e a Sud, difficilmente indagabile per la presenza di palazzi moderni.
Un settore isolato di sepolture di età greca (VI-V sec. a.C.)è stato rinvenuto in Contrada Fossazzo.
In contrada S. Giovanni (Vico Malta) all’interno di cantieri edili è stato individuato un lembo particolarmente importante della necropoli greca dell’antica Mylai (VI-V sec. a.C.). In un’area di circa 500 mq sono state individuate circa 230 sepolture. Rilevante la presenza di un cippo funerario-stele, con inscrizione in caratteri euboico-calcidesi (sono in corso di traduzione).
A San Papino, in via Grotta Polifemo, è stata individuata parte di un’area sacra, databile tra fine VI e IV sec. d.C..
Sono state individuate 15 sepolture in via Colonnello Bertè. Sono costituite da tombe terragne, a “cappuccina” e a cassa, i cui corredi, tra i quali ne risulta uno con oggetti riferibili all’attività di un medico, hanno permesso di datare questo settore tra il I ed il II sec. d.C..
Ma sotto il castello non consono teperto. Chiedo per un amico !! Come mai non fate cenno ???