Si è tenuto a Roma il Convegno utile a portare sul tavolo del Governo proposte migliorative per la sicurezza sui luoghi di lavoro nella Sala delle Conferenze dello storico Palazzo della Santa Sede “Maffei Marescotti”, già sede del Vicariato di Roma ed oggi sede dell’Azione Cattolica Italiana.
Oltre l’Ingegnere Gabriele Pergolizzi, di Milazzo, sono intervenuti: il professore Luigi Ferrara, il consigliere Inail Giovanni Luciano, il dirigente dell’Ispettorato del Lavoro Antonella Milieni, Angelo Deiana di Confassociazioni, Cesare Damiano (ex Ministro del Lavoro, oggi Pres. Lavoro&Welfare), Gianni Lattanzio addetto stampa alla Camera dei Deputati.
I temi centrali sono stati: la formazione per quanto attiene il nuovo ASR (Accordo Stato Regioni) che abrogherà tutti gli altri, e la tanto discussa ‘patente a crediti’.
Vediamo i commenti ed i suggerimenti, che potrebbero essere accolti in fase di stesura definitiva anche dei decreti attuativi promossi dal gruppo di lavoro dell’ ingegnere Gabriele Pergolizzi che riunisce professionisti del settore di tutta Italia e che lui ha rappresentato al Convegno.
Formazione:
- le ore devono essere tarate al numero di discenti, specie per la parte pratica. Bisogna essere realisti, le aziende hanno bisogno un supporto da parte del Governo centrale per poter erogare una formazione che non sia ostativa al loro normale svolgimento dell’attività imprenditoriale, meglio ancora se contemplata in giornate di cassa integrazione in luogo di ammortizzatori sociali;
- i lavoratori stranieri, un tema molto delicato e sensibilizzante, devono avere un prerequisito che è quello di un’attestazione sulla comprensione e comunicazione della lingua italiana. Troppo spesso noi addetti ai lavori ci troviamo a far formazione con interpreti o con l’ausilio di strumenti digitali, ma il Governo pensa che davvero in caso di emergenza riescano a comprendere il nostro linguaggio?
Patente a crediti:
- le decurtazioni non sono omogenee e sono in contrasto con altre misure legislative, ad esempio la mancata protezione di parti prospicienti che decreterebbe la sospensione e non semplice decurtazione di crediti. Ciò ricordando che la maggior parte degli infortuni mortali avviene per caduta dall’alto dell’operatore;
- la mancanza della formazione dei soggetti presenti in cantiere non può rappresentare una ‘semplice’ decurtazione. Ciò ricordando i primi periodi del bonus che sembravano far vivere la ‘disoccupazione frizionale’ del modello americano;
- la patente deve essere per tutti, indistintamente, anche per noi professionisti, purtroppo nessuno corre il ‘rischio zero’ al lavoro; e non è detto che chi ha la SOA di III livello o superiore sia esente dai rischi, anzi, sono i cantieri possibilmente con il più alto numero di lavoratori e dove i rischi e le interferenze possono solo aumentare rispetto ad un altro cantiere edile;
- perché solo per il settore edile e non per tutti? gli infortuni avvengono anche nelle GDO piuttosto che in industrie tessili, officine, è la storia ad insegnarcelo.