La Corte d’appello di Messina ha confermato la sentenza di condanna di primo grado per il milazzese Filippo Lo Schiavo accusato di diffamazione nei confronti di Peppe Maimone, noto per il suo impegno a tutela dell’ambiente con l’associazione Adasc.
La situazione era esplosa nel 2018 sulle pagine social ed aveva come oggetto del contendere la gestione della Società di Mutuo Soccorso Natale Puglisi di cui Lo Schiavo era presidente. Maimone aveva avanzato perplessità sulla gestione del sodalizio e, in particolare, sull’affissione di manifesti a scopo elettorale dentro il camposanto.
Da qui sono partiti una serie di post da parte di Lo Schiano che etichettavano Maimone come “Imbecille, nulla facente vivente, dittatoriello locale, ecc…”
Il 15 settembre 2023, su sentenza del giudice monocratico Tribunale di Barcellona, Lo Schiavo era stato condannato alla pena di 800 euro di multa oltre risarcimento dei danni subiti da Maimone ed al pagamento delle spese processuali. Lo Schiavo ha presentato appello e la Corte ha confermato la sentenza di primo grado e condannato altresì «alla refusione di spese e competenze tutte di giudizio in favore della costituita parte civile, che si liquidano in complessivi euro 946,00, oltre iva, cpa e spese forfettarie come per legge». Peppe Maimone era difeso dall’avvocato Francesco Certo.