La tutela monumentale del castello da parte del Ministero non include la particella 57 su cui ricade l’intervento di riqualificazione. Così ha risposto l’assessore regionale ai Beni Culturali Francesco Paolo Scarpinato all’interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Matteo Sciotto per avere chiarimenti sui lavori di realizzazione di una parcheggio per bus e abbattimento delle barriere architettoniche ai piedi della cittadella fortificata di Milazzo.
L’intervento dell’amministrazione Midili era stato oggetto di contestazioni da parte dello stesso onorevole e da diverse associazioni locali tra cui Italia Nostra. Nella nota si legge anche che la Soprintendenza di Messina ha effettuato numerosi sopralluoghi nel cantiere «constatando la realizzazione di un muro in cemento (definito il muro della vergogna da parte delle associazioni, ndr) dell’altezza di un 1 metro fuori terra con funzione di semplice parapetto». La Soprintendenza ha anche accertato «la rispondenza delle opere realizzate con quelle eseguite…nel rispetto dei vincoli». Insomma tanto rumore per nulla secondo l’assessore ai beni culturali Scarpinato.
ITALIA NOSTRA. Una nota che arriva proprio dopo il ritrovamento all’interno del cantiere di alcuni resti umani, presumibilmente di soldati inglesi, risalenti all’epoca Napoleonica.
«La notizia del rinvenimento di reperti storici di epoca napoleonica – scrive Italia Nostra – probabilmente il Cimitero Inglese di inizio ’800, nell’area interessata dal cosiddetto ”Intervento di Riqualificazione Urbana dell’Area Limitrofa al Castello” dà ragione a quanti, come noi, hanno sempre osteggiato quell’intervento ritenendolo inutile, sbagliato e dannoso oltre che oggetto di sperpero di denaro pubblico».