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domenica, 8 Settembre 2024

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Milazzo, l’Istituto Tecnico Majorana presenta il prototipo di una serra mobile

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All’Istituto Tecnico Tecnologico “Ettore Majorana” di Milazzo è stato presentato il prototipo di una “serra mobile” realizzato grazie ad un progetto Erasum+.Presenti Francesco Coppolino, assessore alla Protezione Civile e alle politiche giovanili del comune di Milazzo; Francesco Failla capo centrale di A2A in rappresentanza di Sicildustria Messina.

Si tratta di un progetto dell’Agenzia Erasmus+ “Resilienza attiva contro il cambiamento climatico attraverso modello di serra mobile”, azione chiave 210. Riguarda la realizzazione di un prototipo modello di serra mobile che consente di cambiare il paradigma delle serre in quanto, crea una certa mobilità e modularità relativa alla coibentazione. Inoltre, fa aumentare la qualità ed impattare sulla produzione in termini qualitativi oltre ad abbassare gli effetti dell’inquinanento preservando l’ambiente.

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E’ stato portato avanti dall’Istituto Tecnico Tecnologico “Ettore Majorana”, insieme all’Università di Cipro (referente il prof Christakis Damianou) e la scuola agricola Croata Poljoprivredno šumarska škola Vinkovci; partner locali: Ecosmed, SmartME; UniME e MillaSensi.

Il ruolo della scuola agricola Croata è stato quello di trasferire le competenze riferite alla coltivazione in serre, mentre l’Istituto Majorana, grazie alle sue competenze nel campo elettronico, fare interagire le informazioni mediate dal computer della serra, trasferendoli alla copertura modulare e gestire la centralina meteo. Dieci gli studenti del Majorana coinvolti nel progetto, sotto la supervisione dell’Università di Cipro.

Nel progetto sono state implementate le 3 R della circolarità: Riduzione drastica dell’energia usata; Riuso di motori pronti alla discasrica, di batteria non più utilizzabile nelle autovetture, e di teli; Riciclo attraverso l’utilizzo di bioplastiche da scarti agricoli.

La struttura della serra è stata collocata su due blocchi di cemento scarti di costruzione, i supporti sono stati fatti con ferro riutilizzatato e riciclato presente in un vecchio progetto. I motori utilizzati in base alla necessità del telo, provengono da distributori automatici e da tergicristallo; l’energia erogata viene fornita da una da batteria di macchina non più funzionante per quello scopo ma, riutilizzata grazie alla circolarità della sua enorme carica elettrica. I due teli sono in tessuto termostabilizzato in viscosa e PLA come telo principale della serra mobile; feltrino composito termostabilizzato in Viscosa (fibra dalla composizione analoga al Cotone) e PLA (fibra termoplastica derivata dall’ amido di Mais). Biodegradabile al 100%. Concepito inizialmente come tessuto per la realizzazione di mascherine, può trovare diverse applicazioni nell’ agrogeotecnica, come pacciamatura macchinabile, e nel packaging come strato di finitura traspirante in contenitori biodegradabili e, bioplastiche per la costruzione di carter di protezione della serra. Il monitoraggio viene effettuato sia in modalità on line che in loco.  La serra mobile è in grado di comparare previsioni di lungo-medio termine prese da siti metereologici su internet e poi variazioni indoor e outdoor di temperatura, umidità, velocità e direzione del vento e raggi UV. Il progetto ha avuto la durata di un anno, i risultati ottenuti, saranno inseriti nella piattaforma erasmus.

Il dirigente Bruno Lorenzo Castrovinci ha voluto precisare che: “a soli due anni dall’adesione al Movimento Avanguardie Educative di INDIRE, l’agenzia nazionale per la ricerca e l’innovazione didattica, il Majorana ha conquistato il prestigioso ruolo di scuola Polo Regionale.

«La sperimentazione – conclude Castrovinci – per la realizzazione della serra mobile ha coinvolto tutto l’istituto, unendo le energie e i sogni di tutti. Ma sono stati in particolare gli ingegneri Stefano Gitto e Antonino Gulletta a plasmare questo progetto con la dedizione di artigiani dell’innovazione. Lavorando instancabilmente sia durante le lezioni curriculari che nelle attività extracurriculari, hanno guidato quasi tutte le fasi del progetto, trasformando visioni in realtà tangibili».

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