Continua la polemica tra il sindaco Pippo Midili e Giampaolo Frongia, il turista bolognese che, al ritorno da una vacanza alle isole Eolie, non ha trovato la sua auto parcheggiata negli stalli blu del porto di Milazzo poichè rimossa dal carroattrezzi. La sera dopo la partenza, infatti, il 31 dicembre scorso, si è svolto il concerto di Capodanno di Anna Tatangelo e, nella zona, era prevista la rimozione dei mezzi in sosta. Midili, dopo la creazione della pagina “Contro le MULTE Indiscriminatedel sindaco di Milazzo“, ha minacciato querela (LEGGI QUI). Oggi la replica sulla pagina fb. Ecco il testo integrale:
Il Sindaco di Milazzo, Giuseppe Midili, si è finalmente deciso a rispondermi, ma non lo ha fatto in risposta alla raccomandata PEC che gli ho inviato il 1°gennaio, dopo che sono accaduti i fatti oggetto della mia protesta. Invece, da bravo giornalista, ha pubblicato una risposta attraverso un comunicato stampa,perché ovviamente lui ha i mezzi per farsi facilmente pubblicare.
Al contrario, io per diffondere la gravità dei fatti accaduti, ho dovuto creare una pagina Facebook a mie spese, a nome di tutti i cittadini di Milazzo che in passato hanno subito le stesse conseguenze, poiché, secondo i cittadini, non è certo laprima volta che accadono fatti del genere.
Dopo 15 giorni senza ricevere risposta alla mia PEC RACCOMANDATA indirizzata al Sindaco e ai suoi collaboratori, la settimana scorsa ho telefonato più volte al Comune di Milazzo, cercando un’udienza sia con la Dott.ssa Marcelli, capo del contenzioso, sia con l’ing. Giacomo Villari, capo della Polizia. Nessuno dei due si è reso disponibile a rispondermi, anche se la segretaria ha preso il mio numero di telefono, non sono stato ricontattato. Di conseguenza, sono passato all’azione che ho ritenuto opportuna di fronte all’ingiustizia: la protesta pubblica. Se mi avesse dato la possibilità di un chiarimento, non avrei certo aperto una pagina di protesta pubblica; di fronte alle discriminazioni, io ci metto la faccia, mentre il sindaco mette i comunicati stampa.
Caro Signor Sindaco, ho soggiornato per 5 giorni a Milazzo, ho apprezzato l’ospitalità e ho trovato delle persone meravigliose. Non intendo certo ledere l’immagine di Milazzo con la sua bellissima fortezza e tantomeno quella della sua gente. Ma intendo manifestare pubblicamente contro il suo operato e quello dei suoi collaboratori. Non rendersi disponibili a rispondere a un cittadino italiano, turista e invalido civile è a dir poco indegno.
Ma veniamo ai fatti: il “focus” della mia protesta non è certo quello di chiedere “la grazia” perché sono portatore di handicap; quella, casomai, è un’aggravante. Io espongo sempre il mio cartellino di portatore di handicap l’avevo messo sul parabrezza, forse non lo si è notato per la pioggia o perchè era in mezzo ai gratta e sosta, ma c’era. Non ho scritto che la macchina era in uno spazio per invalidi, altrimenti, non si spiegherebbe il fatto che avessi messo “i gratta e sosta”. L’auto era nei posti blu, dove ho sempre parcheggiato quando ho visitato il centro di Milazzo senza mai avere problemi per 5 giorni consecutivi.
Ma ripeto, non è questa la sostanza. La sostanza è che il Comune non ha messo la segnaletica appropriata che mi consentisse di capire che in quella via, dove ho parcheggiato per 5 giorni consecutivi pagando regolarmente i miei gratta e sosta, in quel giorno non era possibile parcheggiare. Qui a Bologna, quando una normale zona di parcheggio viene interdetta provvisoriamente, si integra un’opportuna segnaletica con supporti mobili, nastro segnaletico (bianco erosso) o qualsiasi soluzione metta il cittadino di capire che per quel giorno in quel posto non deve parcheggiare.
Come si vede nella foto che lei stesso ha inviato al giornale (grazie di averla fornita perchè una prova a mio favore), nessun cartello visibile era presente né di fronte alla macchina, né di fianco alla macchina. Non è vero che avevo fretta di salire sui traghetti; ero insieme al mio accompagnatore (proprio a causa dei miei problemi di salute) e lui stesso non ha visto nulla. Siamo rientrati alla macchina più volte perché abbiamo dimenticato delle cose; non una di queste volte abbiamo notato la segnaletica di divieto.Tenendo conto che quella era una zona di parcheggio sensibile di fronte agli imbarchi, andava messa una segnaletica visibile a tutti: anziani, invalidi, ipovedenti.
La verità è che il cartello di divieto ce lo hanno fatto notare al rientro quando ho avuto il malore per la sparizione della macchina: un cartello 20×30 in plastica attaccato a un palo della luce con lo scotch e parzialmente storto verso l’altro lato della strada. E secondo lei questa era la segnaletica per informare chi al buio s’imbarca per le isole? No caro Signor Midili, nella trappola ci sono finite altre persone, tra cui anziani suoi concittadini che come me si sono imbarcati per le isole.
E su questo contenzioso si è già espresso il Tribunale di Taranto, con una sentenza a favore dell’automobilista.
Caro Signor Sindaco, quando io ho sbagliato infrangendo il codice della strada, ho sempre pagato perché rispetto la legge. Ma in questo caso è lei (o i suoi collaboratori) a non aver rispettato la legge che prevede che quando una normale strada di parcheggio viene interdetta, la segnaletica dev’essere chiara, e in questo caso era INESISTENTE.
Lei, Signor Sindaco, dovrebbe chiedere scusa per prima cosa per il danno arrecato ai suoi cittadini, tra cui un anziano che sicuramente quel cartello non poteva vederlo, e a me che come turista ho visto la mia vacanza rovinata da un danno economico. Io, caro sindaco, i miei soldi li lavoro con sudore, e la sua polizia municipale, a causa della segnaletica inesistente, mi ha provocato un grave disagio fisico e psicologico. Sono io che le chiederò i danni, non solo finanziari, a meno che lei non abbia il coraggio di non sottrarsi al confronto con me, come fanno le persone serie e umane. Il suo ruolo le impone di rispondere a un cittadino italiano con la dovuta dignità; a scrivere sui giornali i comunicati stampa, sono bravo anche io, visto che lavoro in quell’ambito.
Il mio numero di telefono e la mail li ha già dal 1° gennaio 2024, sono a sua disposizione per spiegare il perché della mia azione e anche a disposizione di tutti i cittadini di Milazzo, che a partire dal tassista che mi ha accompagnato al deposito si sono tutti lamentati del fatto che i fatti sono già accaduti più volte indiscriminatamente in passato, oltre al fatto che che lei ha speso un bel pò di soldi per tre quarti d’ora di canzonette della Tatangelo e per questo ha fatto rimuovere le macchine. Amo la Sicilia e i siciliani, il mio è stato un viaggio bellissimo ma rovinato da chi non ha fatto il suo dovere mettendo una segnaletica stradale di divieto INVISIBILE.