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domenica, 8 Settembre 2024

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Milazzo, il Consiglio regionale di Italia Nostra all’attacco sul “Muro della vergogna”: «Dalla Soprintendenza nessuna risposta»

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Il consiglio regionale di Italia Nostra ritorna a puntare i fari sul muro in cemento realizzato ai piedi del Castello di Milazzo nell’ambito di un progetto di riqualificazione dell’area. Era stato già ribattezzato “muro della vergogna”. Ieri ad occuparsi della questione anche un articolo del quotidiano La Repubblica.

Nei giorni scorsi, la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Enna ha imposto la demolizione di un muro in cemento armato prospiciente il Castello di Lombardia, in corso di realizzazione. In altre parole, la Soprintendenza ha ascoltato le motivazioni di associazioni come SiciliAntica e Italia Nostra, e dei cittadini, imponendo all’impresa esecutrice l’abbattimento del muro in costruzione nell’area monumentale soggetta a vincolo.

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Analoga situazione a Milazzo. «Sul Complesso monumentale di Milazzo, però, attendiamo ancora l’incontro con la Soprintendenza di Messina al fine di ricevere i dovuti chiarimenti – si legge in una nota – Nel frattempo, i lavori che dovevano essere completati entro il 18 giugno, proseguono misteriosamente a rilento. Nella Città, e non solo, si sono elevate numerose voci contro lo scempio in corso, che offende la più importante testimonianza di patrimonio storico e culturale cittadino, mentre a favore dell’opera non si è elevata una sola voce favorevole».

Secondo Italia Nostra «resta come un macigno il fatto che non si può prescindere dal vincolo di tutela monumentale posto con Decreto Ministeriale del 26 aprile 1966, né dal vigente Piano Regolatore Generale che norma la Città Fortificata come Zona A1 (monumentale) con le relative pertinenze fino alle vie Papa Giovanni XXIII e Trincera, né dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio del 2004».

Italia nostra, pertanto, «ribadendo ancora una volta la disponibilita’ al confronto», continuera’ a chiedere, in tutte le sedi competenti, il rispetto dei vincoli, a tutela del patrimonio storico e culturale. Ed «auspica» un «ripensamento» e, nel pieno rispetto del vincolo monumentale, propone di: demolire il muro in cemento armato che non poteva e non doveva essere costruito; rinunciare all’inutile area di sosta per bus turistici; realizzare un’area verde tra il Rivellino, vico Trincera e via Papa Giovanni XXIII, con piante basse e aiuole, sotto la supervisione della Soprintendenza prevista per le aree soggette a vincolo; recuperare il percorso sotto le mura spagnole cinquecentesche collegando la Porta di S. Anna e quella delle Isole (o dell’Isola); riprendere il progetto di apertura della Porta delle Isole (o dell’Isola) già in possesso del Comune.

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