Dopo il blocco dei lavori al villino Liberty di via Cumbo Borgia per difformità dalle norme urbanistiche, dall’ufficio tecnico di Palazzo dell’Aquila giunge ieri per motivi analoghi l’ennesimo stop alla ricostruzione di un rudere a Capo Milazzo. Il tutto mentre al Castello sembrerebbero ormai completati gli interventi di edificazione di un muro in cemento armato ai piedi della cinta muraria del Cinquecento, interventi eseguiti malgrado da più parti siano stati rilevati forti dubbi sulla conformità alle stesse norme urbanistiche.
È quanto emerge da un articolato intervento dell’ex assessore della Giunta Midili Simone Magistri, il quale in una nota inviata agli organi di stampa evidenzia come ”con ordinanza apparsa ieri all’albo pretorio comunale sia stato disposto l’annullamento d’ufficio della Segnalazione Certificata di Inizio Attività alternativa al Permesso di Costruire, concernente un intervento di recupero e ristrutturazione equiparabile a ricostruzione di un esistente rudere ubicato nella fascia costiera di Capo Milazzo. Fra i motivi dell’annullamento, rientra, come precisato nella stessa ordinanza, la difformità dell’intervento in questione dall’art. 37 delle norme tecniche di attuazione al vigente Prg, che consente nell’area in questione solo interventi di consolidamento delle caratteristiche geomorfologiche, di rimboscamento, di formazione di viabilità pedonale, di restauro conservativo dei fabbricati esistenti e di realizzazione di piccole attrezzature per attracco natanti. E non quindi interventi di recupero di ruderi da considerarsi come nuove costruzioni e pertanto non assentibili secondo le vigenti previsioni urbanistiche».
«non si comprende quindi come, mentre per gli interventi di ristrutturazione del villino Liberty di Via Cumbo Borgia e di ruderi posti nella zona di Capo Milazzo, il Comune tenga conto delle previsioni urbanistiche, altrettanto sembrerebbe non fare per gli interventi di edificazione di un muro in cemento armato sotto la cinta Spagnola del Castello di Milazzo»
«Da quanto chiarito – prosegue Magistri – non si comprende quindi come, mentre per gli interventi di ristrutturazione del villino Liberty di Via Cumbo Borgia e di ruderi posti nella zona di Capo Milazzo, il Comune tenga conto delle previsioni urbanistiche, altrettanto sembrerebbe non fare per gli interventi di edificazione di un muro in cemento armato sotto la cinta Spagnola del Castello di Milazzo. Area quest’ultima che, per stessa ammissione del Dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale esplicitata nel parere favorevole al progetto in questione, ricade in zona A1 di tutela monumentale, ove risultano consentiti solo interventi di consolidamento delle caratteristiche geomorfologiche, rimboscamenti, restauro conservativo, con esclusione quindi di ogni intervento di edificazione come quello portato avanti dal Comune nell’area».
Una gestione urbanistica che «sembrerebbe a dir poco contraddittoria e sulla quale risulta quanto mai opportuno – conclude Magistri – che l’Amministrazione Comunale faccia al più presto chiarezza, specie per gli interventi in corso al Castello, che rischia concretamente di esser deturpato da opere illogiche e prive di senso. Il tutto nell’attesa che la stessa Amministrazione comunale vari al più presto il nuovo Piano Regolatore Generale di cui il Sindaco aveva promesso l’approvazione entro il 2023 e di cui ancora oggi non vi è traccia, nonostante il conferimento già nel 2021 di uno specifico incarico a professionisti esterni per un importo di circa 63 mila euro».