Assolto dal reato di furto di energia elettrica. l milazzese G.D. del 1955, già pregiudicato, è stato assolto dal reato di furto pluriaggravato di energia elettrica, per cui è prevista una pena minima di 7 anni e massima di 10.
Il legale di G.M. ha sostenuto una tesi squsitamente tecnica in diritto, secondo cui: se l’imputato avesse effettivamente commesso il fatto, lo stesso doveva essere assolto per mancanza di condizione di procedibilità. Infatti, il reato, non poteva essere procedibile d’ufficio ma previa querela di parte.
L’Enel, nel caso specifico, aveva presentato esclusivamente un referto/esposto, sostenendo che il bene fosse di pubblica utilità. Invece – secondo il giudice che ha accolto la tesi dell’avvocato Alfio Chirafisi – il contatore della luce manomesso è un bene privatistico che serve esclusivamente a regolare i rapporti economici privati tra gestore del servizio e utente che paga le fatture. Il Giudice Maria Cristina Polimeni, dunque, accogliendo la tesi della difesa ha assolto l’imputato per mancanza della condizione di procedibilità.