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lunedì, 28 Aprile 2025

Fondato da Gianfranco Cusumano

Milazzo, “Amici degli animali” e la “Lega del Cane” intervengono sul sequestro di Ryan. «Restituitelo alla sua famiglia»

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STAI LEGGENDO MILAZZO 24. L’associazione “Amici degli animali Barcellona-Milazzo” esprime il suo sconcerto riguardo alla vicenda del cane Rayan sequestrato su ordinanza del Tribunale di Barcellona perchè abbaiava (LEGGI QUI LA STORIA). Il cane è stato sequestrato su denuncia dei vicini di casa perchè…abbaiava. A difendere la famiglia sono gli avvocati Salvuccio De Pasquale e Alfio Chirafisi.
«Pur non avendo letto l’ordinanza del Gip, riteniamo che il sequestro preventivo del cane, rappresenti una misura sproporzionata, un caso unico nel suo genere – si legge nella nota – Ci siamo battuti innumerevoli volte per porre fine al maltrattamento di cani detenuti in condizioni non compatibili con la loro natura; cani rinchiusi in box piccolissimi, senza cibo ed acqua, ammalati, denutriti, tenuti a catena cortissima per tutta la loro vita e, solo in casi di estrema gravità, è stato disposto il sequestro dell’animale. Nel caso in questione, da quanto abbiamo letto, i sopralluoghi della polizia municipale e dell’Asp veterinaria avrebbero accertato le buone condizioni di salute e detenzione del cane. Siamo molto dispiaciuti per il trauma inflitto all’animale, strappato ai suoi affetti, ed auspichiamo si possa arrivare presto ad una soluzione rispettosa del benessere delle persone e del povero cane».

La questione è diventata nazionale, infatti, a prendere posizione è stata anche la Lega nazionale per la difesa del cane. L’associazione sta seguendo con grande attenzione il caso ed esprimono «numerosi dubbi sulla proporzionalità del provvedimento adottato». «Ottenere un sequestro quando un cane è obiettivamente maltrattato è spesso un’impresa, mentre qui sono bastate le lamentele di alcuni vicini per l’abbaio. Qualcosa non torna», ha dichiarato Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection. .

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All’inizio di aprile, sono stati gli stessi volontari della Sezione LNDC Animal Protection di Messina si sono recati presso l’abitazione di via Spiaggia di Ponente per prelevare il cane posto sotto sequestro e trasferirlo in canile. «Pensavano che si sarebbero trovati davanti a una tipica situazione di maltrattamento e di essere stati mandati lì per salvare un povero cane dagli abusi – spiega in una nota la Lega – Arrivati sul posto, però, la realtà che hanno avuto davanti era molto diversa: il cane era in ottimo stato di salute, amato e rispettato dalla sua famiglia, ma era stato sequestrato perché alcuni vicini della famiglia di Milazzo si erano lamentati del suo abbaio».

La Sezione locale ha quindi coinvolto il nazionale di LNDC Animal Protection che ha subito preso i contatti con il legale della famiglia. «Gli stessi atti depositati – continua – dimostrano che il sequestro sarebbe stato disposto esclusivamente a causa di presunti abbai molesti, peraltro accertati come non continuativi e legati a stimoli esterni, come confermato dalla Polizia Locale e dal veterinario dell’ASP intervenuti. Gli stessi controlli ufficiali, infatti, hanno documentato l’ottimo stato di salute del cane e la totale assenza di maltrattamenti. Al contrario, la famiglia del cane aveva sporto denuncia contro ignoti perché aveva trovato nel proprio giardino delle polpette piene di vetri, buttate lì con il chiaro intento di uccidere il povero animale.

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Una situazione paradossale e inaccettabile: mentre in tutta Italia, e nella stessa Sicilia, cani davvero maltrattati vengono spesso lasciati nelle mani dei loro aguzzini, per carenza di interventi tempestivi, qui si è arrivati addirittura al sequestro di un animale sano, curato e amato, semplicemente perché abbaiava in risposta a normali stimoli ambientali. È una vicenda ci che lascia sbalorditi e che fatichiamo realmente a capire”, dichiara Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Non possiamo accettare che venga punita una famiglia affettuosa, mentre altrove il vero maltrattamento resta impunitoIl presunto disturbo della quiete pubblica deve essere dimostrato tramite specifici rilievi fonometrici, non possono bastare le lamentele dei vicini. Altrimenti si crea un pericolosissimo precedente nel caso di cattivi rapporti con il vicinato, come sembra essere questo il caso.

Particolarmente grave è anche l’impatto psicologico che questo sequestro sta avendo su un bambino di soli due anni, cresciuto con il suo cane e ora privato improvvisamente del suo compagno di giochi e di vita.

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Alla luce di questi elementi, LNDC Animal Protection auspica «che il Tribunale del Riesame disponga l’annullamento del sequestro e la restituzione immediata del cane alla sua famiglia, nel rispetto non solo dei diritti degli animali, ma anche dei diritti affettivi delle persone che li considerano membri a pieno titolo della propria casa».

Non possiamo permettere che una situazione di normalissima convivenza tra un cane e una famiglia venga criminalizzata. Chiediamo giustizia e buon senso,” conclude Rosati.

LNDC precisa che continuerà a monitorare il caso e, se necessario, intraprenderà ulteriori azioni a tutela dei diritti di tutti i soggetti coinvolti, umani e animali.

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