STAI LEGGENDO MILAZZO 24. Il partito più votato a Milazzo alle Europee è stato Forza Italia (23,85%). Il candidato con il maggior numero di suffragi è stata Giorgia Meloni (1560) seguita da Cateno De Luca (1354). E’ questa la sintesi del voto mamertino. A recarsi alle urne il 40,12% su una media provinciale pari al 31,44%, a confronto con il 39,37% delle precedenti elezioni del 2019.
Per gli addetti ai lavori il risultato era anche un test per le prossime amministrative previste in autunno. Il primo cittadino Pippo Midili che – per opportunità politica – si definisce un “sindaco civico” in realtà è schierato in maniera convinta con Fratelli d’Italia (deputato di riferimento Pino Galluzzo) ha coinvolto i suoi consiglieri nella ricerca di preferenze principalmente per Ruggero Razza (698), Elvira Amata (761) e Giuseppe Milazzo (519). Nonostante la popolarità del sindaco, che avrebbe pure preso parte ad un conviviale elettorale in un noto albergo cittadino “suggerendo” ai presenzi di votare Fratelli d’Italia, a prendere più voti è stata Forza Italia, partito che ultimamente non lesina qualche mal di pancia per voce del presidente del consiglio Alessandro Oliva. Tra l’altro non aveva il traino di Giorgia Meloni che nella sola Milazzo ha raccolto oltre 1500 preferenze. Significativo il risultato della deputata Giusy Savarino (203) che godeva del supporto del consigliere Rosario Piraino.
Nel movimento azzurro il più votato è stato l’assessore regionale Marco Falcone (1022) seguito da Edmondo Tamajo (862), Bernadette Grasso (668), Caterina Chinnici (371). Tra i consiglieri più “motivati” Santi Saraò, l’assessore Angelo Maimone e il suo predecessore Maurizio Capone.
Il terzo partito a Milazzo è Libertà di Cateno De Luca con il 15,96%. Solo “Catenello” come lo ha definito Midili in una diretta social, ha raccolto1354 preferenze seguito da Laura Castelli (679) e Ismale La Vadera con 397 (dopo uno scontro sui lavori ai piedi del castello Midili lo ha ribattezzato “La Verdura”).
Il partito Democratico che a livello nazionale ha sfiorato il 25% a Milazzo si è fermato al 12,76%. La più votata la segretaria nazionale Elena Schlein (353) seguita da Giuseppe Lupo con 268 (spesso viene sul territorio visto che ha sposato una milazzese). Quinto partito il Movimento 5 Stelle con l’11,33% (Giuseppe Antoci ha raccolto la metà delle preferenze (566). Crolla la Lega senza il consigliere Damiano Maisano approdato alla corte di De Luca che si è fermata al 3,47%. I più votati sono stati il generale Roberto Vannacci (130) e Nino Germanà (118). I milazzesi hanno tributato 101 voti al giornalista Michele Santoro (Pace Terra Dignità) e all’insegnante Ilaria Salis, detenuta in Ungheria, (190) schierata da Alleanza Verdi Sinistra.
Arancino mottu e’!
come noto Milazzo è una città fortemente di destra e fascista.
Amata prima di Razza significa che Midili da solo vale più di Gallusso con i suoi tre assessori e 5/6 consiglieri. Il monocolore Midili è perdente. Scomparse le civiche a partire da Fare Milazzo lui è costretto a costruire il gruppo a Nanì e mantenere i pupi di Galluzzo. Fuffa. The end