RICORDI. Da qualche anno c’è un’agenzia immobiliare ma quando devo spiegare dove vivo basta dire “ti ricordi dove c’era la panineria Maio?” e immediatamente tutti capiscono. Scrivere un articolo “freddo” sulla scomparsa dell’ottantenne Pippo Maio, il “signor Maio” come tutti lo chiamavano, mi viene complicato. Non solo perché conosco tutta la famiglia, ma perché forse sono stato uno dei primi clienti, quando ancora la sua era una bottega di alimentari di vicinato, ad assaggiare i precursori dei suoi memorabili panini con la pancetta, i sottaceti, il formaggio e il tonno. (con gli amici si scherzava sul fatto che al continuo tintinnio della forchetta nella scatoletta di metallo non corrispondeva la quantità del prodotto dentro il panino). Ad affiancarlo c’era il padre del signor Maio, con i baffi bianchi e le bretelle, e naturalmente la moglie Vittoria alla cassa.
I panini del signor Maio hanno fatto crescere intere generazioni. La sua panineria era una fermata obbligata per gli studenti che “sparavano” a scuola e si sfamavano da lui a metà mattinata. In estate dopo il mare era un altro appuntamento immancabile. Per i milazzesi che per motivi di studio o lavoro avevano dovuto lasciare Milazzo, al ritorno, era una tappa fissa. Chiacchierare con il signor Maio e addentare uno dei suoi panini guardando il mare della Marina Garibaldi significava ritornare a casa.
La sua panineria era una fermata obbligata per gli studenti che “sparavano” a scuola e si sfamavano da lui durante la mattinata. In estate dopo il mare era un altro appuntamento immancabile.
Ritornando alla nascita dei panini. Mia zia Peppina viveva accanto alla bottega, dunque io con le 500 lire che mi dava il pomeriggio per la merenda andavo a finire sempre dal signor Maio. Con le figlie Lucrezia e Amelia ma anche con Donatella, Laura e Sabrina Codraro si giocava sul marciapiede fino al Covo del Pirata (oggi Chan).
Ancora la “ciabatta” non esisteva. Il filone schiacciato e sottile utilizzato come base per i panini era ancora un’idea. Una volta mi disse che la ricetta, dopo vari tentativi, la ideò assieme al signor Bevacqua dell’omonimo panificio che all’epoca si trovava a due passi, nella viuzza della via Cristoforo Colombo, nei pressi dell’ex sede dell’Agenzia delle entrate (alle spalle di Horme Boutique).
I primi panini erano diversi da quelli che tutti avrebbero apprezzato successivamente. Con il terminale di prosciutti, salami, formaggi faceva dei dadini che venivano mescolati e infarciva il pane con una manciata di composto. Ma ben presto si arrivò al panino che generazioni di milazzesi portano nel cuore.
Pippo Maio ha gestito direttamente la panineria fino al 2003. Poi l’ha data in gestione per dieci anni per poi fare ritorno nel 2013 per una breve parentesi.
Oggi c’è un’avviata agenzia immobiliare ma per tutti rimarrà “l’angolo dove c’era la panineria Maio”.
I funerali sono previsti domani, sabato 18 maggio, alle 15, 30 al Duomo di Milazzo. Alla famiglia Maio le condoglianze di Milazzo 24.
Gianfranco Cusumano
Ricordi indelebili che rimangono nel cuore per sempre ❤️
Immensa tristezza per un pezzo di storia milazzese che non c’è più.
Ci vediamo da Maio? E non serviva aggiungere altro…ha accolto ogni mio rientro a Milazzo e accompagnato le mie partenze.
Dolorosa notizia di ieri… Anche noi che venivamo in vacanza a Milazzo come ogni anno dalla metà degli anni 70 non ne potevamo fare a meno dei panini del Signor Maio . Speciali come lui. Era una persona speciale. Un vero signore . Quelli veri di nome e di fatto! Addio Signor Maio . Tvbxs
per un periodo, intorno all’89, ’90, faceva una mini “asta”. guardando lo specchio, perché dava le spalle ai clienti, posizionava il coltello sulla ciabatta e diceva: ne preparo uno da 2000 lire”. e i clienti: “io ne do 2500!”; “io 2700 lire”. bellissimo!
❤️🙏🏽
Condoglianze amico Mio
Grande amico mio, persona educata e rispettosa per il prossimo. Mi ricordo negli anni 60 quando facevamo scorpacciate di partite al biliardo nel retro dell’ex bar Berté (ora salumeria Certo accanto all’ottica fiorentina)