STAI LEGGENDO MILAZZO 24. Verande, terrazzi, stanze, nuove finestre. Tutte abusive. Tra Capo Milazzo e il Tono diverse decine di famiglie rischiano di dovere demolire parte delle proprie abitazioni prive di “compatibilità paesaggistica”.
Come risulta a Milazzo 24, da mesi, la Soprintendenza di Messina invia provvedimenti di diniego del condono edilizio presentati al comune di Milazzo, intimando ai proprietari degli immobili “ricadenti in area sottoposta a notevole vincolo paesaggistico” il ripristino originario dei luoghi entro 90 giorni. L’ente, infatti, ha rigettato le richieste di condono avviate nel 2021 agli uffici tecnici dei singoli comuni. Tutti gli interessati hanno già dato incarico ai propri legali di presentare ricorso gerarchico all’Assessorato regionale ai Beni Culturali o al Tar, ma le speranze di vincere, a questo punto, sarebbero ridotte al lumicino.
La Corte Costituzionale ha ritenuto che le Regioni non hanno il potere di “modulare” l’ampiezza de condono edilizio,
Nel 2021 la Regione Siciliana, in virtù dello Statuto Speciale, aveva dato una sua personale interpretazione “autentica” alla legge varata dal Governo Berlusconi nel lontano 2004, riaprendo i termini per il condono edilizio nelle zone sottoposte a vincoli “che non comportino inedificabilità assoluta”. Provvedimento immediatamente impugnato dal Presidente del consiglio di Ministri i che ha portato ad una sentenza della Corte Costituzionale che si è pronunciata in merito sul finire del 2022.
La Suprema Corte ha ritenuto tale disciplina “lesiva della riserva dello Stato della tutela dell’Ambiente in quanto in contrasto con la normativa statale di riferimento”, sottolineando che le Regioni non hanno il potere di “modulare” l’ampiezza del condono edilizio, in relazione alla quantità e alla tipologia degli abusi sanabili. Rimangono sanabili nelle aree sottoposte a vincolo soltanto gli interventi edilizi di minore importanza (restauro, risanamento conservativo, manutenzione straordinaria, opere che non comportino nuovi volumi o superfici).
In virtù di questa pronuncia ora si stanno manifestando i risvolti concreti. Nella sola Milazzo sarebbero state inviate centinaia di intimazioni di demolizione nelle zone vincolate del Tono e del Capo gettando nello sconforto famiglie che avevano autodenunciato la realizzazione di verande, ripostigli, un secondo bagno o, comunque, opere di scarso impatto.
opere di scarso impatto…stanno distruggendo …con serramenti in alluminio di qualsiasi colore…prospetti di colore rosella, di colore mattone….come se fossimo in toscana…ecc i vigili urbani non vedono nenache i cantieri abusivi che ci sono al borgo e al tono stanno letteralmente distruggendo