Ultimo aggiornamento
domenica, 8 Settembre 2024

Fondato da Gianfranco Cusumano

Il mare di Milazzo minacciato da Vermocane. L’allarme dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs)

- Advertisement -

GUARDA IL VIDEO. Voracissimi e carnivori, capaci di rigenerarsi quando vengono spezzati in due, hanno aculei con tossine urticanti e sono predatori insaziabili: i vermocane, noti anche come vermi di fuoco, si sono moltiplicati anche a Milazzo a causa del caldo e sono ormai diventati un serio problema sia per le specie che popolano le riserve marine, come i coralli, sia per i pescatori, che nel giro di una notte possono ritrovarsi con le reti saccheggiate.

Per questo sono nel mirino dei biologi del laboratorio che l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs) di Trieste ha aperto a Panarea e a Milazzo. I vermocane, il cui nome scientifico è Hermodice carunculata, «sono una specie endemica del Mediterraneo e in passato la loro popolazione era sotto controllo, ma con le ondate anomale di caldo degli ultimi due-tre anni i vermocane si sono moltiplicati a dismisura e mangiano di tutto. Capita di trovarli anche fino a riva», dice Michela D’Alessandro, che con i colleghi dell’Ogs Valentina Esposito e Marco Graziano sta studiando questa specie.

- Advertisement -

Fino a poco tempo fa, infatti, i vermocane erano numerosi solo nel canale di Suez, ma adesso che l’acqua del Mediterraneo si sta riscaldando, sono aumentati notevolmente nei mari di Sicilia, Calabria e Puglia, al punto da rendere necessaria una campagna per informare popolazione e turisti su questa nuova insidia.

Video Carmelo Salmeri

È un progetto dell’Ogs, condotto in collaborazione con le Università di Modena e Reggio Emilia, di Catania e di Messina, Ispra e l’Area Marina Protetta di Capo Milazzo.

Coloratissimi e lunghi in media fra 20 e 30 centimetri, in alcuni casi i vermocane possono raggiungere il metro. Quanto possano vivere non è noto e l’esemplare più antico finora osservato aveva otto anni. «Hanno nelle setole tossine urticanti che generano edemi,e pruriti», ha detto ancora la ricercatrice.

Le loro tossine sono oggetto di studio: «siamo arrivati a caratterizzare una sostanza irritante, ma siamo ancora lontani anni luce dal pensare a eventuali rimedi contro le punture, osserva Roberto Simonini, ecologo dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che ha isolato le sostanze tossiche prodotte dai vermocane

Se la puntura avviene in punti in cui la pelle è spessa – aggiunge Simonini – si sente un bruciore localizzato, simile a quello provocato dall’ortica, ma se vengono punte zone in cui la pelle è più sottile, come l’incavo del gomito o quello del ginocchio, allora il dolore è decisamente forte e duraturo. Nel caso di una puntura ai polsi, per esempio, si può avvertire un intorpidimento alle estremità delle dita e può essere necessaria una pomata al cortisone»..

«A sperimentare le punture sono soprattutto i pescatori, quando si trovano a dover liberare le reti, letteralmente invase da questi predatori. Venti anni fa capitava di vedere un vermocane ogni tanto, ma da un paio d’anni è molto frequente avere a che fare con loro«, dice Carmelo Salmeri. I vermocani si mangiano il pesce che è ammagliato; se succede la sera, la mattina si trovano gli scheletri». (ANSA)

Commenta questo articolo

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultime notizie

Leggi anche

Milazzo, giornata gratuita per i bambini al “Parco divertimenti” allestito in Marina Garibaldi

Ultima settimana di attività per il “Parco divertimenti” allestito in marina Garibaldi da una società privata. Il titolare delle giostre e degli altri giochi,...

Crisi idrica a San Filippo del Mela, avevano minacciato il sindaco Gianni Pino e tre assessori: polizia arresta due persone

Sono accusati di avere aggredito e minacciato tre assessori comunali e il sindaco di San Filippo del Mela Gianni Pino. Gli agenti della Squadra...

Dillo a Milazzo 24. Il vecchio ospedale crolla ma hanno tolto pure le transenne. A rischio l’incolumità di residenti e passanti

DILLO A MILAZZO 24. I residenti di Vaccarella hanno scritto a redazione@milazzo24.it per sollevare (per l'ennesima volta) lo stato di degrado del vecchio ospedale...