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domenica, 8 Settembre 2024

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Milazzo, il comunista Pietro Maccarrone e i frati “fascisti” di San Papino

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UN PO’ DI STORIA. Nell’estate del 1938 Pietro Maccarrone, nativo di Adrano, aveva 14 anni ed era stato  mandato dai genitori a studiare  presso il collegio dei frati minori di San Papino di Milazzo. Il collegio  godeva di grande fama e prestigio  per i Padri che erano preposti all’’insegnamento e poiché i frati minori erano presenti anche  ad Adrano, la famiglia Maccarrone nonostante la distanza e la difficoltà degli spostamenti  riuscì ad inserire il ragazzo tra gli allievi del collegio  di  Milazzo.  

Scrive Pietro Maccarrone in un libro edito negli anni ’90 dal titolo La battaglia di Adrano (testo in parte autobiografico e in parte dedicato alla storia politica e sociale  di Adrano):  “…in quell’estate non andai a casa come tutti gli altri collegiali del convento. Non ricordo quale scusa addussero mia madre e il Padre direttore per non farmi andare a casa … solo dopo qualche mese  capii quando fui chiamato da Padre Gabriele, il quale mi fece tutto un discorso preparatorio per comunicarmi che mio padre, da alcuni mesi, era stato arrestato e confinato per antifascismo. In fondo però  non comprendevo perchè mio padre si era  messo contro il fascismo … nel convento di San Papino i frati erano fascisti per la pelle e nelle grandi occasioni ascoltavamo tutti i discorsi del Duce… e ci esaltavamo alle conquiste del Fascismo. Io che ero diventato il decano dei giovani, mi recavo spesso nella stanza del Padre Provinciale, Padre Bonaventura Pistorio da Biancavilla, insigne studioso di latino e greco, con me molto affettuoso anche per la vicinanza dei nostri comuni di origine”.

Nel convento di San Papino i frati erano fascisti per la pelle e nelle grandi occasioni ascoltavamo tutti i discorsi del Duce…

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Nel 1956  l’avvocato Pietro Maccarrone divenne – all’età di 32 anni – sindaco di Adrano e fu riconfermato più volte, fu eletto Senatore per due legislature. Una figura di militante comunista che si distinse per onestà intellettuale e autonomia politica. Ebbe la stima e il rispetto degli avversari, fu amato dalle masse popolari e qualche volta appena tollerato dalle gerarchie del PCI locale e provinciale. Da ultimo aderì a Rifondazione comunista. Ebbe sempre il coraggio delle proprie  idee. Un episodio del 1957  divenne leggendario.

Il comunista Maccarrone sindaco di Adrano e tutta la Giunta parteciparono ai funerali dell’Onorevole Montalto del MSI (adranita) eletto all’ARS nel 1955.  Maccarrone aveva conosciuto Montalto nel 1948 e da allora erano diventati amici mantenendo cordiali rapporti pur militando in campi avversi. Tra l’altro Montalto rappresenta uno dei pochi casi in Italia di un fascista che – per le critiche a Mussolini e ai gerarchi – venne  confinato per cinque anni con divieto di uscire dal comune di residenza. Per questa partecipazione al funerale del fascista Montalto il comunista Maccarrone venne sottoposto ad un processo da parte del Comitato Federale di Catania del PCI che lo espulse costringendolo alle dimissioni da Sindaco; carica nella quale venne riconfermato a furor di popolo nel 1959.

Pino Privitera

 

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