Negli anni ’60 ebbe l’intuizione di portare gli aliscafi a Milazzo per avviare i collegamenti veloci tra la città del Capo e le Eolie. Si è svolta questa mattina nell’area adiacente l’ingresso del terminal aliscafi la cerimonia di intitolazione della struttura a Baldassarre Catalano, “imprenditore lungimirante, straordinario precursore del trasporto marittimo in aliscafo”.
Alla cerimonia sono intervenuti il neo commissario dell’Autorità portuale, Antonio Ranieri, il comandante del porto, Luca Torcigliani, il sindaco Pippo Midili, rappresentanti delle forze dell’ordine e numerosi cittadini. Presenti ovviamente i famigliari di Catalano ed in particolare la moglie Giovanna, 99 anni, felice di poter avere potuto vivere un momento così importante di ricordo del marito.
E’ stato il contrammiraglio Santo Le Grottaglie ad aprire la serie di interventi ricordando la figura di Catalano, col quale era legato da rapporto di parentela. “Una persona generosa e ricca di umanità – ha detto – che a metà degli anni ‘60, giunto da Favignana nell’hinterland milazzese, accorgendosi del collegamento con la nave tra le Eolie e Milazzo ebbe l’intuizione di rendere meno gravoso il collegamento tra le isole e la terraferma, istituendo a Milazzo il servizio aliscafi, così come aveva fatto nelle Egadi.
Un omaggio a Baldassarre Catalano è poi giunto dalla nipote Federica Formica che ha sottolineato come “il porto fu il luogo privilegiato del nonno, il luogo dove trascorse la maggior parte della sua vita, incontrando persone di diversa nazionalità e cultura e dove, con il suo consueto garbo intratteneva isolani e turisti”.Quindi un ringraziamento, a nome della famiglia, a tutti coloro che si sono impegnati per l’intitolazione del terminal: “in particolare – ha concluso Federica – al consigliere Peppino Doddo, al sindaco Pippo Midili, al consiglio comunale e a tutte le istituzioni”.A seguire dopo la benedizione di padre Giuseppe Currò, che a sua volta ha ricordato Baldassarre Catalano, la “svelatura” della tarda da parte della figlia Pina.Catalano visse a Milazzo sino al 2006, anno della sua morte. Il legame con la città lo portò al coinvolgimento nella vita politica, assumendo la carica di segretario del Partito Repubblicano che lo designò componente del consiglio di amministrazione dell’ospedale di Milazzo. Carica che ricoprì per quasi un decennio.
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