STAI LEGGENDO MILAZZO 24. Le denunce di un gruppo di residenti della via Spiaggia di Ponente ha dato vita ad una vera lotta di quartiere che ha portato al sequestro di un cane da parte della procura di Barcellona. Denunce, sopralluogo dei veterinari dell’Asp, della Polizia Locale, lancio di polpette con all’interno cocci di vetro si susseguono da mesi, ed ora ad esprimersi sarà il Tribunale del riesame di Messina a cui i proprietari del cane, Ryan, si sono rivolti assistiti dall’avvocato Alfio Chirafisi.
Tutto è cominciato l’anno scorso quando un gruppo di residenti hanno denunciato con una sequela di richieste il continuo abbaiare di Ryan, cane meticcio, invocando alle autorità comptententi «interventi per disturbo della quiete pubblica e maltrattamento di animale». A supporto c’era anche una «pennetta usb contenente due video di cui uno fatto nella serata del 23 gennaio scorso in cui il cane ha abbaiato dalle 21 circa fino alle ore 1,40».
La polizia Municipale a quel punto esegue una serie di controlli notturni fino al sopralluogo con un veterinario dell’Asp in cui viene accertato che «il cane è in buone condizioni di salute e dal carattere docile», vive in «spazi idonei», «sono presenti ciotole di dimensioni adeguate e un box al chiuso al riparo dalle intemperie e dal sole». Viene suggerito l’utilizzo di un guinzaglio diurno e notturno qualche gioco in più per lo svago e consigliato l’applicazione di un collare anti-abbaio».
Nonostante questo il gip del Tribunale di Barcellona il 26 marzo firma un decreto di sequestro preventivo dell’animale e sottopone ad indagine la coppia di proprietari «perchè con più atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso in concorso tra loro, detenendo presso la loro abitazione un vane di grossa taglia, non impedendo gli strepitii del cane, il quale era solito abbaiaiare per un prolungato periodo di tempo durante le ore notturne, disturbavano le occupazioni ed il riposo delle persone». Il giudice sottolinea che «sulla scorta del contenuto della querela sporta il 4 novembre 2024» risulta che il cane è solito abbaiare ininterrottamente «da almeno due anni precedenti». Dunque si dispone il sequestro preventivo del cane «in assenza di qualsiasi iniziativa dei proprietari e di interventi dell’autorità amministrativa volta ad impedire la prosecuzione del disturbo arrecato».
L’avvocato Chirafisi si è rivolto al Tribunale del Riesame che domani, giovedì 24 aprile, ha fissato l’udienza per affrontare il caso. Secondo il legale c’è la «mancanza dei requisiti di concretezza e attualità delle esigenze cautelari» tenendo in considerazione che «il Gip non ha minimamente valutato il fatto che l’abitazione degli indagati, sia una villa indipendente, non facente parte di un condominio e che, dunque, non si possono applicare norme legate ai normali “rapporti condominiali”».
Ricorda che gli agenti di polizia locale hanno verificato «che il cane abbaiava solo ed esclusivamente al verificarsi di stimoli esterni» , circostanza che «appare segno della più assoluta normalità dell’attività del cane». Ma per i querelanti questo non bastava e con altra missiva affermavano – si legge nella memoria – «non basta che il cane abbai di meno, lo dovete proprio togliere». Viene precisato che «da quando i querelanti hanno diffidato gli indagati, questi si sono anche premurati a non lasciare il cane da solo in casa, facendo delle turnazioni, in cui è stato coinvolto anche il padre del proprietario» e che alla denuncia sul cane si sono susseguite diffide sulle questioni più disparate (dalla presenza di un barbecue amovibile nel cortile alla manutenzione di siepi).
I proprietari del cane hanno anche rimosso dal cortile dell’abitazione dei bocconi di carne con cocci di vetro all’interno dove è solito giocare il figlio di due anni
I proprietari del cane hanno anche rimosso dal cortile dell’abitazione dei bocconi di carne con cocci di vetro all’interno dove è solito giocare il figlio di due anni. Ed è stato proprio lui a soffrire l’assenza di Ryan, compagno di giochi. «il piccolo ha subito un forte trauma dovuto al forzato allontanamento dell’animale e quando è venuto a conoscenza del suo imminente allontanamento dall’abitazione ha rifiutato il cibo».
La questione è stata portata anche all’attenzione di associazioni animaliste. Ora tutti attendono la decisione del Tribunale del Riesame.
non ci sono parole per quanta cattiveria umana.
Mi auguro che le indagini facciano emergere chi sia il responsabile del lancio dei cocci di vetro all’interno dell’abitazione dei proprietari del cane.
Mi auguro quest’ultimi entrano in possesso del loro animale.