Il grido di allarme parte dal Movimento Sportivi Milazzesi. «Negli ultimi anni come nel resto della Sicilia – sottolinea il presidente Gianluca Venuti – anche a Milazzo si registra un aumento di comportamenti devianti tra i giovani. Parliamo di vandalismo, uso di sostanze stupefacenti e veri e propri atti di violenza. Da sempre, una delle strategie più efficaci per prevenire e combattere fenomeni di questo tipo è lo sport. E per farlo è necessario avere tanti impianti sportivi adeguati».

Il Movimento Sportivi Milazzesi ritorna sulla loro principale battaglia e lo fa portando come esempio la questione della piscina comunale di Milazzo. «L’iter – continua Venuti – risulta ancora bloccato e per la nostra città è una perdita di opportunità. Ed è un discorso che questa volta vogliamo fare anche dal punto di vista sociale. Ecco perché è importante operare velocemente. Questa questione deve essere risolta definitivamente. Lo sport a Milazzo non può arrivare, sempre, dopo tutto e dopo tutti».
Venuti fa riferimento all’iter per indire la gara a seguito dell’avviso esplorativo dello scorso ottobre, finalizzato alla raccolta di manifestazioni d’interesse per l’affidamento in regime di concessione. Avviso al quale hanno risposto tre società entro la scadenza del 4 novembre. Poi il silenzio.
A Milazzo a riportare l’attenzione sulla problematica giovanile è un episodio accaduto lo scorso sabato. Una lite fra giovanissimi in pieno centro cittadino poi la spedizione punitiva fermata dai Carabinieri della Compagnia di Milazzo grazie ad una telefonata al 112 che ha evitato il peggio. Due ragazzi, infatti, sono stati fermati e portati in caserma dopo essere stati sorpresi con mazza da baseball e piede di porco probabilmente per regolare i conti. Poco prima un ragazzo era stato picchiato da un gruppo di coetanei. I due giovani trovati in via Medici con molta probabilità volevano vendicarsi.
«Da anni – interviene Michelangelo Picciolo – seguo l’attività sociale all’interno della parrocchia del Sacro Cuore. Cerchiamo sempre e con grande sacrifico di avvicinare i ragazzi al mondo dello sport proprio per evitare che, lasciati soli e senza far nulla, possano trovare altre attrattive. Come la violenza e lo spaccio così come l’uso di droghe. E non parlo solo di giovani problematici ma di chiunque. La mancanta apertura della piscina comporta si può inquedrare in un contesto di rischio,per i ragazzi, ben più ampio. Che sfocia in veri e propri esempi di disagio sociale dei quali evidentemente soffre la nostra città. I recenti fatti di cronaca dimostrano che la situazione sta peggiorando. Bisogna intervenire. Velocemente. Non si può più aspettare».

Molti giovani che si trovano in situazioni di vulnerabilità sociale ed economica possono sentirsi isolati o emarginati. Non sanno con chi parlare. Lo sport fa gruppo, crea legami, amicizie. Attraverso lo sport, i giovani imparano a comunicare efficacemente, a risolvere conflitti e a lavorare in gruppo.
«Il non avvio dell’iter per la riapertura della piscina – conclude Venuti – ci spinge anche ad una riflessione sul piano sociale. Torniamo a parlare di questa struttura perché sei mesi di ritardo non possono essere accettati. Comprendiamo l’impegno e le difficoltà da affrontare da parte dell’assessorato allo Sport del Comune di Milazzo, ma chiediamo di procedere e di farlo senza ulteriori perdite di tempo. Servono gli impianti sportivi, occorre progettare grandi opere, oramai mancanti da troppi anni. In questa città c’è il vuoto impiantistico che potrebbe essere risolto con un po’ di attenzione rivolta alle fascie giovanili Ad oggi fortemente disattesa . Prima fra tutte la piscina comunale, chiusa orai da troppo tempo».
Lo sport può avere un ruolo di aggregazione sociale,ma non di prevenire l’emarginazione.E’ il lavoro che rende la persona più auto-governabile.Purtroppo la politica ha favorito l’addivenire di una città per ricchi pensionati trascurando lo sviluppo economico-aziendale entro i confini della città.