STAI LEGGENDO MILAZZO 24. La truffa del falso carabiniere ritorna per l’ennesima volta nel milazzese. Questa volta ad essere stata raggirata è stata una novantenne milazzese che vive nella frazione Parco. Ieri mattina la donna ha ricevuto una telefonata da un sedicente carabinieri il quale ha riferito di un incidente che avrebbe provocato il figlio residente in Piemonte in cui ad avere la peggio era stata una bambina.
Il falso carabinieri ha spiegato che per fare fronte a delle spese (non meglio precisate) servivano urgentemente 840 euro e che a chiedere al militare di contattarla sarebbe stato lo stesso figlio che si trovava in stato di fermo. Di fronte alla diffidenza dell’anziana donna (“L’ho sentito al telefono mezz’ora fa”, avrebbe detto) le è stato riferito che avrebbe potuto chiamare il 112 per avere la conferma. Detto fatto. Peccato che a rispondere sono stati gli stessi truffatori che evidentemente, con un artifizio, sono riusciti a isolare il telefono.
«Le inviamo un collega fuori servizio che si trova in zona», gli sarebbe stato detto visto che la donna era impossibilitata a recarsi in caserma. Poco dopo al campanello ha suonato un uomo in tuta con un casco che si è introdotto a casa e, oltre a 700 euro in contanti, ha chiesto di avere il resto della somma in preziosi. La novantenne così ha fornito al falso militare “in pegno” i preziosi custoditi a casa con la promessa di restituzione. L’uomo ha sottratto pure della bigiotteria poggiata sul comodino della camera da letto. L’unica rinuncia è stato un orologio in metallo.
La donna, vedova da un decennio e dunque sola in casa, ha capito di essere stata truffata quando è riuscita a contattare il figlio ignaro e non gli è rimasto altro che presentare la denuncia ai veri carabinieri. Il totale del bottino ammonterebbe a 9 mila euro.
Il cannovaccio è sempre lo stesso che si ripete sistematicamente in tutte le regioni italiane. Nel marzo dell’anno scorso a rimanere vittima della stessa truffa è stata una donna di 77 anni di San Filippo del Mela. Il mese prima era toccato ad anziani milazzesi che a fronte di una richiesta di 4 mila euro ne hanno pagato la metà.