Il villino Liberty di via Cumbo Borgia verrà ricostruito fedelmente. L’immobile, conosciuto anche come “Villino Buccafusca”, era stato in parte demolito dagli attuali proprietari nel corso di un discusso progetto di “manutenzione straordinaria restauro e risanamento conservativo”.
I lavori sono stati bloccati dai tecnici del comune di Milazzo dopo un sopralluogo nel novembre dello scorso anno che ha evidenziato una serie di irregolarità, oltre alla visibile demolizione di buona parte dell’edificio con l’utilizzo di una ruspa. Sulla base dei sopralluoghi effettuati si verificava che era stata realizzata la parziale demolizione del fabbricato esistente, attraverso lo svuotamento totale dell’immobile e la rimozione dei solai e della copertura, ad eccezione dei muri perimetrali e di una porzione del muro posto sul lato ovest. L’intervento realizzato, inoltre, risultava eseguito in difformità alla Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) che prevedeva, un intervento di ‘’manutenzione straordinaria restauro e risanamento conservativo” mediante il consolidamento del fabbricato e il rinforzo della struttura esistente col ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi e l’inserimento di nuovi elementi strutturali.
Secondo la relazione dei tecnici di Palazzo delle Aquile del 14 gennaio scorso l’intervento risultava privo del parere dell’Ufficio del Genio Civile di Messina e in difformità al parere rilasciato dalla Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Messina.
Con un’ordinanza dirigenziale dell’Ingegnere Fabio Marino e del responsabile del procedimento Angelo Coccia viene imposto alla proprietà del villino di «provvedere alla restituzione in pristino dello stato dei luoghi, da effettuarsi sulla base di specifica progettazione, che dovrà sottoporsi al parere preventivo vincolante della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Messina, dandone tempestiva comunicazione a questo Settore stante che le opere meglio descritte, specificate e quantificate nel verbale di violazioni edilizie ed urbanistiche del 14/01/2025 risultano realizzate in assenza di permesso di costruire».
In sostanza quello che aveva autorizzato la Soprintendenza prima dell’inizio dei lavori, provvedimento bocciato dal Comune poichè l’immobile risalente ai primi del 900 del secolo scorso ricadeva sotto il profilo urbanistico in Zona A (centro storico) nonchè nell’ambito del Piano Particolareggiato del Centro storico che prevede il “mantenimento stato di fatto esistente” degli edifici. A quel punto i proprietari si sono “accontentati” della manutenzione stroardinaria.
Nel documento si assegna il termine di giorni 60 dalla notifica per la redazione della progettazione finalizzata alla restituzione in pristino dell’immobile, dando atto che gli ulteriori termini saranno stabiliti dopo l’avvenuta presentazione di tale progettazione e dopo aver valutato gli interventi proposti finalizzati alla ricostruzione. Prosegue, in ogni caso, anche l’aspetto penale e sanzionatorio in base posti all’attenzione della Procura di Barcellona per violazione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.