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giovedì, 16 Gennaio 2025

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Santa Lucia del Mela, la società “Medaglia d’oro Stefano Cattafi” presenta “La promessa del Legionario” con Celi e Privitera

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La società operaia di mutuo soccorso “Medaglia d’oro Stefano Cattafi” di Santa Lucia del Mela organizza sabato18 gennaio, alle ore 17, la presentazione del libro “La promessa del Legionario“. Nella sala dell’ ex Chiesa Santa Maria dell’Arco in Piazza Milite Ignoto. interverranno gli autori Diego Celi e Pino Privitera. L’evento ha il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Santa Lucia del Mela. L’evento è a numero chiuso. Info al cell. 3761686147.


Nel 1936 Il Presidente del Consiglio dei Ministri di allora Benito Mussolini, tornato in Sicilia dichiarava:
“la Sicilia isola imperiale e centro geografico dell’Impero”.
Salvatore Alibrando, cittadino luciese protagonista del libro di Pino Privitera e Diego Celi, “ LA
 PROMESSA DEL LEGIONARIO “ è un umile contadino privo di mezzi di sostentamento che con enormi
sacrifici accudisce la propria famiglia. Egli, dunque, accoglie di buon grado l’appello della Patria, che lo
invita a lavorare nelle terre del nuovo impero coloniale italiano.
Arruolatosi, non raggiunse mai l’Africa ma fu portato a Cadice a combattere nella guerra civile spagnola
divenendo un “legionario”. Il protagonista di questo romanzo, come tanti altri siciliani, non vide mai la
“terra promessa” per la quale si era arruolato: si ritrovò ad essere un fante della Divisione Littorio
sempre con il fucile con colpo in canna e bombe a mano attaccate, spesso maldestramente, alla cintura.
Salvatore Alibrando, partecipa a numerose battaglie in terra di Spagna. L’evento, però, che segnerà la
sua vita e che ha ispirato questo libro, avviene durante la conquista della posizione strategica del “Passo
del Escudo”. Nelle fasi cruciali della battaglia per raggiungere la sommità del Passo del Escudo, il
legionario Alibrando venne colpito alla testa da un colpo di mitraglia che gli perforò l’elmetto da ambo i
lati e lo ferì lievemente al cuoio capelluto. In quel momento di fronte ai compagni fece promessa alla
Madonna della Provvidenza di edificare, appena tornato a casa, una chiesa grande quanto la sua casa.
La promessa diviene il motivo della sua esistenza e, nonostante le difficoltà economiche e le pastoie
burocratiche, viene mantenuta
.

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