La giunta Calabrò ha approvato la procedura di dissesto, misura questa obbligata e resa necessaria dalla gravità della situazione finanziaria pregressa. Sin dalla fine di febbraio la giunta Calabrò ha avviato un’azione di chiarezza per accertare le ragioni per le quali l’Ente si trovava in una situazione di sofferenza economica che determinava ritardi nei pagamenti ai fornitori ed enormi difficoltà nel trovare le risorse per provvedere ai servizi essenziali. Si è ritrovata un Piano di riequilibrio, formulato dalla precedente amministrazione che prevedeva aliquote al massimo per i cittadini e difficoltà nel porre in essere misure di ripiano. La scelta suggerita dagli assessori che al momento dell’insediamento della giunta Calabrò detenevano la responsabilità del Bilancio fino a gennaio 2023 è stata quella di continuare con il Piano di riequilibrio, rimodulandolo ulteriormente.
A conti fatti però le scelte operate non hanno sortito effetto e per approvare a fine dicembre 2022 il Bilancio di previsione si è fatto ricorso ad ingenti contributi straordinario, contando su previsioni fin troppo ottimistiche rispetto alle entrate che non si sono poi registrate.
«Oggi, guardando i numeri di una situazione ereditata e mai sanata, il Comune non può rispettare il Piano di riequilibrio e spesso deve sottrarre risorse dalla gestione ordinaria per adempiere alle misure previste dal Piano stesso. Tutto questo a scapito dei servizi essenziali», si legge in una nota dell’amministrazione Calabrò.
Il dissesto non comporterà alcun aumento delle imposte per i cittadini, dal momento che le stesse sono al tetto massimo dal 2019. Non ci saranno licenziamenti nè tagli al personale e si potranno fare e le stesse cose che sono legittime in questo momento, anzi con qualche risorsa in più e con un bilancio puntuale.