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martedì, 26 Novembre 2024

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Fondazione Lucifero, albergo in Marina Garibaldi: prorogata la manifestazione d’interesse. Nel nuovo statuto il Cda si…restringe

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Tanti interessi ” a voce” ma nessuna manifestazione di interesse ufficiale. Molte società che operano nel settore alberghiero hanno chiesto informazioni sull’affitto del palazzo di via Marina Garibaldi di proprietà della Fondazione Lucifero (accanto a Palazzo D’amico) ma la manifestazione di interesse è andata deserta. A quanto pare l’investimento iniziale ha ridimensionato l’euforia iniziale. Proprio per questo gli uffici dell’Ipab di Capo MIlazzo ha ripubblicato “l’avviso esplorativo per manifestazione d’interesse” per la locazione dell’immobile tramite project finacing che scadeva lo scorso 24 novembre. Ci sarà tempo fino al 30 dicembre.

L’AFFITTO DEL PALAZZO IN MARINA. Si tratta di un fabbricato risalente ai primi anni del 1900 con cinque appartamenti «in precarie condizioni strutturali, statiche e di conservazione». Nonostante questo la posizione strategica, di fronte al lungomare, lo rende un bene di pregio che potrebbe essere sfruttato anche come struttura ricettiva tipo B&B (cambiando l’attuale destinazione d’uso per fini abitativi). «Il canone di locazione dell’edificio – si legge nella manifestazione d’interesse (clicca qui) – sarà definito con specifica relazione estimativa, da sottoporre all’Utc del Comune di Milazzo o di altra autorità preposta al rilascio, e che terrà conto, tra l’altro, della consistenza dello stesso, dello stato manutentivo, della destinazione d’uso, delle caratteristiche architettoniche, storiche, artistiche ed urbanistiche del cespite e delle finalità perseguite dal terzo interessato».

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LA REVISIONE DELLO STATUTO. Il commissario straordinario Francesco Mangano sta cercando di rimettere in sesto le finanze dell’ente avviando affitti e sfrattando gli affittuari morosi che hanno rifiutato un componimento bonario. La scommessa più grande che potrebbe rivoluzionare il futuro della Fondazione Lucifero, comunque, rimane la revisione dello Statuto che si cercherà di interpretare meglio le tavole fondative dell’ente in cui sono espresse le volontà del barone. Ancora è tutto in fase embrionale, ma la novità più grossa potrebbe essere una riduzione del numero di componenti del Cda o, comunque, una revisione degli enti che fino ad oggi esprimono un proprio rappresentante. Gli enti certi che manterranno almeno un componente – secondo indiscrezioni – saranno Il Comune, la Curia e l’assessorato regionale alla Famiglia da cui dipende. Inoltre si cercherà di riequilibrare le competenze interne all’Ipab che fino ad oggi depotenziano in più ambiti il ruolo dei consiglieri.

LO SAPEVI CHE…A indicare i propri rappresentanti del nuovo Consiglio di amministrazione che si insedieranno il prossimo anno, alla scadenza dell’incarico commissariale, sarebbero stati due enti: Corte d’Appello e Provveditorato. Nessuno dei due avrebbe riconfermato i nominativi precedenti.

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