Un appello ad artisti, disegnatori, pittori, architetti, appassionati d’arte, bambini per realizzare un disegno, un dipinto, uno schizzo (o una qualsiasi altra espressione artistica ), che ricordi il Villino Liberty di Milazzo, demolito la settimana scorsa in via Cumbo Borgia. A lanciare l’iniziativa è la pittrice Laura Marchese. Il comune dopo le polemiche social ha sospeso i lavori in attesa di accertamenti (LEGGI QUI)
«Insieme alla amica architetto Laura Terranova, abbiamo pensato di invitare chiunque abbia voglia di esprimersi con un disegno, un dipinto, uno schizzo (o una qualsiasi altra espressione artistica ), che ricordi il Villino Liberty di Milazzo, per esprimere il loro disappunto, trasformando in arte la delusione per la demolizione del villino, e postarlo sui social con l’hastag #ilbellochenonmuore».
Un invito a coltivare ancora la bellezza, senza polemica, ma con tanto amore per la città. «Dipingere è il mio modo di ricostruire una memoria – continua Marchese – Quella memoria che ho visto cadere a pezzi insieme alle modanature, ai decori architettonici e al rosso della facciata di quel villino al centro di Milazzo, dove passavo mano nella mano con il mio papà, dopo aver preso la focaccia con l’acciuga da Laganà, dopo aver indugiato un po’ per sbirciare le persiane verdi immerse nel buio tra le siepi, scorto ombre benevole dal passato, si tornava a casa a cenare. E già allora mi domandavo come potessero sorgere palazzi cosi brutti attorno a dei gioielli. Una consuetudine che avevo ripreso con mio figlio, coltivando immaginazione e sogno».
LA POLITICA. Nei giorni scorsi ad intervenire sull’argomento è stato pure Italia Nostra Milazzo (LEGGI QUI) e il Coordinamento del centrosinistra. «La demolizione del villino Buccafusca di via Cumbo Borgia, cancella una delle ultime testimonianze della Belle Époque a Milazzo – scrivono Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Europa Verde e Rifondazione Comunista – L’Amministrazione continua a imporsi con opere discutibili e spesso deturpanti, come quelle a Piazza Marconi, Piazza Nastasi e l’area sotto le mura del Castello, senza alcuna visione di tutela e rispetto per il paesaggio urbano. Ancor più grave è l’assenza di un intervento responsabile da parte del Consiglio Comunale, che, abdicando alla propria funzione esclusiva, consente ai privati di dettare le trasformazioni urbanistiche, come fosse questa la nuova regola per un luogo un tempo rinomato per la sua bellezza e qualità della vita».
Sono d accordo. A Milazzo si continuano a costruire palazzi dovunque e in tempi brevissimi. Con quale regolamento e con quale permesso?
Come mai tutto questo attaccamento al villino solo adesso? Era diventato un gattaio e nessuno di queste persone si era mai interessato, zdesso risorgono tutti per attirare l’attenzione.voglio precisare che io non sono dalla parte dei palazzinari, ma per la coerenza, che a Milazzo, purtroppo manca.