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giovedì, 14 Novembre 2024

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Milazzo, al via il cantiere per la demolizione del commissariato di polizia. Sorgerà un centro servizi. Il progetto

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Sarà collegao al palazzo comunale il nuovo centro servizi che sorgerà al posto dell’attuale edificio che accoglieva il commissariato di Polizia e ha ospitato sino alla fine degli anni ‘80 l’ex mercato coperto.

Dopo aver sottoscritto il contratto con l’Ati Gaia Costruzioni srl di Messina che ha offerto un ribasso del 34,22 per cento sul prezzo a base d’asta pari a due milioni e duecentomila euro, l’Amministrazione ha reso noto nei dettagli il progetto redatto dallo studio di architettura Bartolo Doria.

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L’intervento diristrutturazione consiste nella demolizione e ricostruzione dell’edificio, creando un collegamento diretto tramite una passerella aerea con il Palazzo Municipale, da destinare a centro servizi a supporto delle attività turistiche. “La previsione della (inevitabile) demolizione dell’intero edificio – viene evidenziato dall’Amministrazione – è scaturita dalla inconsistenza strutturale ricavata dall’esito della campagna di indagini diagnostiche e successiva verifica statica e vulnerabilità sismica dell’immobile esistente».

Il progetto del centro servizi

Il nuovo centro servizi occuperà quindi l’intero lotto su cui insiste appunto l’ex mercato coperto e l’attuale sede del Commissariato di Polizia, ponendosi come “uno strategico nodo di collegamento tra la via Francesco Crispi e la via Pescheria, al fine di una rivitalizzazione di questa arteria storica, un tempo luogo di attività appunto legate ai temi del mare, oggi invece riconvertita in zona turistico-ricettiva, con B&B, locali notturni, Pub e ristoranti”.

«La progettualità, quindi, intende ridare – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Santi Romagnolo – una nuova identità urbana all’intera area con lo scopo di creare forti interessi culturali oltre che commerciali. Dal punto di vista volumetrico la scelta è stata quella di dare prevalenza al fronte strada con tre elevazioni fuori terra, riservando alle ali laterali fronti più bassi, vista anche la limitata larghezza dei vicoli su cui prospettano. Tale articolazione permette di alimentare un sistema di pieni e di vuoti con ritmo mai costante che consentiranno all’intero edificio di mantenere una “leggerezza” costruttiva, dettata peraltro da una cubatura nettamente inferiore all’esistente».

Dal progetto si evince che vi saranno più accessi all’edificio che consentiranno di articolare gli spazi interni secondo un sistema funzionale flessibile ed adattabile secondo le necessità funzionali. E’ stata prevista una piccola sala convegni per attività culturali e convegnistiche, oltre ad aree espositive e spazi operativi da utilizzare per scopi turistici, promozionali e di rappresentanza. L’articolazione volumetrica consentirà inoltre di recuperare uno spazio a corte libera, funzionale sia per la corretta illuminazione e ventilazione degli ambienti interni sia per attività soprattutto estive, con un sistema di architettura minima che disegnerà l’accesso diretto dalla via Pescheria.

A completamento del disegno d’architettura contribuiranno anche alcune piantumazioni con alberi di basso fusto e la realizzazione di un percorso d’acqua che accompagnerà l’ingresso lato via Pescheria. Il corpo edilizio è stato immaginato come una sorta di elemento monolitico, scavato opportunamente al fine di determinare spazi d’ombra e articolato volumetricamente al fine di ottimizzare i diversi blocchi funzionali.

Anche l’utilizzo dei materiali da rivestimento ribadisce tale tripartizione mediante l’utilizzo di intonaci, lastre lapidee e superfici in vetro, creando, quindi, una facciata che consente al volume di stabilire un rapporto con il paesaggio marino. I colori scelti per la definizione delle facciate intenderanno rispettare le tonalità già presenti nei dintorni e comunque compatibili tra quelli concertati con la Soprintendenza BB.CC.AA. di Messina.

L’interno è stato progettato come una grande Agorà, uno spazio connettivo continuo e permeabile da diversi punti in modo da considerare l’edificio sia come fatto architettonico sia come “momento” urbano.

Infine la passerella di collegamento tra il Nuovo Centro Servizi e il Palazzo Municipale – si legge nella relazione – non riguarderà strutturalmente quest’ultimo, si presenterà quindi come “ponte a sbalzo” tra due specificità architettoniche diverse ma con un “continuum spaziale” che determinerà una corrispondenza biunivoca.

3 Commenti

  1. A proposito di brutture… abbattere e ricreare la piazzetta originaria dell’ex ritrovo Cambria altro che progetti di ristrutturazione per quell’elegante pollaio nel salotto della città.

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