Una pianta di gelsomino Grandiflorum, pianta simbolo, identitario del territorio mamertino, è stato donato da Legambiente Peloritani presidio del Tirreno alla Compagnia dei Carabinieri di Milazzo “per l’importante ruolo istituzionale a garanzia della vita democratica e della difesa del Territorio Naturale”. La cerimonia con relativa piantumazione nell’aiuola di fronte la caserma è avvenuta stamattina. A fare gli onori di causa di capitano Alberto Del Basso che ha ricevuto la pianta di gelsomino dai responsabili dell’associazione ambientalista Pippo Ruggeri e Graziella Giorgianni che ha rappresentato in qualità di docente anche l’Istituto comprensivo di Torregotta. A prendere parte alla cerimonia delegazioni degli alunni ed insegnanti delle medie Garibaldi e Luigi Rizzo (presente la dirigente Alma Le Grottaglie) e dell’Itet Da Vinci.
Il capitano De Basso ha spiegato ai ragazzi l’importanza della celebrazione avvenuta poco prima a Piazza Roma in cui è stata celebrata la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate (Leggi qui) e il senso del dono da parte di Legambiente che conferma il legame tra il territorio e i militari dell’Arma. Il Gelsomino, infatti, è una delle pianta più rappresentative, che ha caratterizzato per il suo profumo il paesaggio della Piana, ed ha reso importante il nome di Milazzo nel mondo dei profumi.
«Il Gelsomino grandiforum – ha spiegato Ruggeri – il fiore bianco dai cinque petali che profumava l’aria. Una fragranza delicata di grande pregio, alla base di tutti i profumi al mondo, si produceva nella piana di Milazzo dagli anni ’30 agli anni ’70 per i profumieri francesi di Grasse. Un raffinato e profumato benvenuto a Milazzo».
A Milazzo operavano due distillerie nella riviera di ponente: la Bonaccorsi D’Amico e Vece e la Gemelli nella zona di Acquaviole.
Le gelsominaie lo raccoglievano nella notte perché aveva il massimo della fragranza fino al mattino, perché “quel fiore all’apparire del sole schiudeva la corolla, liberava, spandeva il suo profumo d’arancio e di nardo. “ Grandi quantità di ceste erano consegnate per la produzione della concreta, una pasta giallo oro, alle due distillerie di Milazzo nella riviera di ponente: la Bonaccorsi D’Amico e Vece e la Gemelli nella zona di Acquaviole.
Milioni di gelsomini si trasformavano in “concreta” preziosissima, 4 kg di produzione giornaliera che veniva spedita alle distillerie francesi di Grasse capitale internazionale del profumo
Milioni di fiorellini si trasformavano in “concreta” preziosissima, 4 kg di produzione giornaliera che veniva spedita alle distillerie francesi di Grasse capitale internazionale del profumo e pertanto Milazzo aveva un ruolo centrale perché contribuiva insieme alla Calabria al 50% della produzione mondiale. I francesi scelsero Milazzo per il suo microclima favorevole, come ci testimoniò un giorno Melo Terranova, maestro nella produzione della concreta. …ma un giorno, il gelsomino delicato cadde a terra…, che il sole appassì e fece nero.”
«È una memoria da trasmettere alle generazioni che verranno e per questo motivo pensiamo che donare e piantare un gelsomino è un atto doveroso per la difesa della memoria di Milazzo», ha sottolineato Graziella Giorgianni che assieme a Ruggeri hanno donato al capitano Del Basso una ceramica dell’artista Enzo Napoli.
Gli studenti dopo la cerimonia hanno avuto modo di visitare la caserma e ricevere spiegazioni su come si svolge il delicato lavoro dei carabinieri sul territorio avendo modo di visionare anche le attrezzature e i mezzi a loro disposizione.