STAI LEGGENDO MILAZZO 24. Il traffico del Tono di Milazzo nel periodo estivo diventa sempre oggetto di dibattito. Da un lato i residenti che denunciano il caos che li rende ostaggio, dall’altro i bagnanti disposti ad incolonnarsi in file chilometriche pur di godere di uno dei tratti di spiaggia più gettonati. Pochi ricordano, però, che la questione era stata già affrontata sul finire degli anni ’80 con la creazione di una nuova strada Panoramica (sulla falsariga di quella di Levante) che avrebbe non solo risolto il problema ma rivoluzionato la viabilità cittadina.
La strada che collegava Porticella (la zona del Tono subito dopo lo stadio) con il Capo (Chiesa dell’Addolorata) era stata finanziata nel 1990 con decreto a firma dell’assessore regionale Pino Merlino da 5 miliardi di lire.
La strada che collegava Porticella (la zona del Tono subito dopo lo stadio) con il Capo (Chiesa dell’Addolorata) era stata finanziata nel 1990 con decreto a firma dell’assessore regionale Pino Merlino da 5 miliardi di lire. A mettersi di mezzo, però, ci furono le proteste degli ambientalisti (da Legambiente al Wwf) che hanno raccolto migliaia di firme per opporsi al “disastro ambientale” tirando in ballo la magistratura (furono emessi 18 avvisi di garanzia).
Ad esempio, erano previsti tornanti, colonne di cemento alte 48 metri e muri di contenimento che facevano concorrenza a quelle del Castello. Il progetto era molto ambizioso: oltre alla “Porticella – Addolorata” il percorso prevedeva il lotto “Manica – Pietre Rosse”, il tratto “Pietre Rosse – Sant’Antonio” per finire con la “Piazzale Sant’Antonio – Panoramica di Levante”, attraverso i terreni della Fondazione Lucifero. A mettere la pietra tombale sul progetto fu la Soprintendenza di Messina. Dal punto di vista politico si sfiorò la crisi poiché a mettersi di traverso fu anche il Partito Socialista all’apice del consenso.
Qualche tempo dopo fu proprio il Psi, ed in particolare l’ingegnere Nino Nastasi, che si intestò un nuovo collegamento, questa volta tramite un tunnel che collegava Porticella con il Capo e la Panoramica di Levante, nei pressi del ristorante Il Mandorlo. Una idea di massima che aveva appassionato anche l’onorevole Pino Merlino, all’epoca potente leader democristiano, che si era detto disposto a benedire l’opera e a recuperare i fondi necessari (ben superiori ai 5 miliardi di lire). Il progetto tramontò con il crollo della Prima repubblica.
Nel tempo (amministrazione del sindaco Carmelo Pino) si ritornò sull’argomento ma con termini diversi. Furono realizzati fantasiosi rendering di una funivia tra la zona dello stadio Salmeri e il Castello e, addirittura, un ascensore panoramico. Ma il tutto rimase solo sulla carta.
Tra 10 giorni finirà tutto…e arrivederci al prossimo anno.
il milazzese viene denominato u lamintusu, quando bisogna andare al dunque vuole che il primo passo lo facciano gli altri, purtroppo i gestori dei lidi sono di barcellona , qui da noi il sindaco e’ il SIG. GALLUZZO, quindi a voi le risposte , dei vigili non vi e’ nessuna presenza nelle ore di deflusso, vengono mandati a controllare i commercianti e i ristoratori di MILAZZO, chissa’ perche’ ………… intanto il TONO e’ diventata terra dei BARCELLONESI grazie al SINDACO GALLUZZO